Sesso low cost a Gorizia: arrestati 2 cinesi proprietari di un centro massaggi
Avevano messo in piedi un’impresa solida e ben collaudata. Nel giro di poco più di un anno erano riusciti ad affermarsi grazie a tariffe low cost e a conquistare numerosi clienti, diventando un punto di riferimento della zona. Peccato che la loro attività fosse illegale, perché chi si recava al centro massaggi “Hong Kong” di via Trento, a Gorizia, lo faceva soprattutto per usufruire di prestazioni sessuali, alimentando una vera e propria industria del sesso.
Le indagini
La casa dei piaceri era aperta tutti i giorni dalle 10 alle 23 con orario continuato, ma ora che il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Gorizia ha ordinato il sequestro preventivo dei locali, i clienti abituali non troveranno ragazze disposte a soddisfare le loro richieste ma soltanto l’avviso di chiusura apposto sull’ingresso dalla Guardia di Finanza.
Prima di intervenire, la squadra mobile della questura e il Nucleo di polizia tributaria del comando provinciale della guardia di finanza hanno osservato e documentato quanto accadeva all’interno del centro, notando che quest'ultimo era frequentato da una clientela esclusivamente maschile.
Il materiale raccolto in fase d’indagine ha permesso di documentare come le giovani “massaggiatrici” di origine cinese fossero coinvolte frequentemente in un’intensa attività di tipo sessuale, compito nel quale erano talvolta aiutate anche dalla titolare dell’esercizio commerciale. Le prestazioni, erogate a buon mercato, avrebbero consentito di accumulare introiti pari a circa 110mila euro da ripartire tra i titolari, i favoreggiatori e gli sfruttatori delle ragazze.
I proprietari del centro massaggi
Due le persone arrestate: Luo Shuiying, 38enne originaria della provincia cinese di Fujian e titolare dell’attività da febbraio a ottobre 2016, periodo in cui era stato già eseguito un sequestro preventivo dei locali, e il suo convivente Wu Shuizeng, coetaneo di lei e proveniente dalla stessa zona della Cina. Quest’ultimo avrebbe affianco la prima nel periodo del primo sequestro per poi diventare l’unico gestore del centro dal 24 ottobre ad oggi.
Un particolare va evidenziato: nel dicembre 2016, appena un mese dopo la restituzione dei locali ai proprietari goriziani, entrambi segnalati in stato di libertà dopo il primo sequestro, un’altra cittadina cinese aveva affittato gli spazi del centro, consentendo a Luo e Wu di riprendere l’attività, come dimostrato dal fatto che il numero di telefono utilizzato dal centro dall’apertura a oggi è sempre stato quello di Luo Shuiying.
Wu Shuizeng era considerato, formalmente, un dipendente ma, in realtà, si occupava dell’accoglienza delle ragazze da inserire del centro, della loro sistemazione e dei pasti, sfruttando l’esperienza già accumulata in qualità di titolare di un analogo centro massaggi a Padova. Luo Shuiying, invece, era deputata all’accoglienza dei clienti e alla riscossione dei compensi.