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Servizio mensa a scuola: il 40% degli istituti italiani ne è sprovvisto

È quanto emerge da un rapporto Save the Children. Il alcune regioni del sud la percentuale sale ancora: in Puglia il 53% delle scuole non ha la mensa, in Campania il 51%, in Sicilia il 49%.
A cura di Susanna Picone
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In Italia quasi una scuola su due non ha il servizio mensa. Lo rileva il nuovo rapporto “(Non)Tutti a mensa!” di Save the Children, secondo il quale il 40% degli istituti principali ne è sprovvisto. In alcune regioni del sud, poi, la percentuale sale ancora: in Puglia è del 53%, in Campania del 51%, in Sicilia del 49%. Al nord invece la mensa manca in circa un terzo delle scuole. Il report di Save the Children prende in esame le mense delle scuole primarie nei 45 Comuni capoluogo di provincia con più di 100.000 abitanti, sia rispetto alle condizioni per usufruirne – tariffe, esenzioni, riduzioni, trattamento in caso di morosità – sia agli standard qualitativi e include anche le opinioni di cento bambini di sei città (Torino, Milano, Napoli, Bari, Crotone, Scalea). Dal rapporto è emerso che in più della metà (25) dei comuni monitorati, l'accesso a rette agevolate e a riduzioni è limitato ai soli residenti. In 6 comuni non è prevista alcuna esenzione dal pagamento neanche per i più poveri e 8 comuni escludono il bambino dal servizio in caso di insolvenza dei genitori.

La mensa non è uguale per tutti – Save the Children ha spiegato anche che tutti i comuni monitorati dichiarano di aver recepito le direttive delle Linee Guida del ministero della Salute per quanto riguarda la predisposizione dei menù sulla base dei Larn (Livelli di Assunzione giornalieri Raccomandati di Nutrienti) e la previsione di controlli esterni, ma non tutti hanno attivato la Commissione Mensa in tutte le scuole, fondamentale per coinvolgere anche le famiglie sul tema dell’educazione alimentare. Inoltre, segnala Save the Children, la mensa non è uguale per tutti. Scendendo nel dettaglio delle tariffe applicate nei comuni monitorati, variano notevolmente, con rette minime che vanno dagli 0,35 euro al giorno di Salerno ai 5,5 di Bergamo e tariffe massime che vanno dai 2,3 euro di Catania ai 7,7 euro di Ferrara.

"Mensa fondamentale modello educativo" – “Il paradosso è che una famiglia in condizione di povertà a Bergamo si trova a pagare di più di una famiglia con un reddito medio-alto a Trento”, ha sottolineato Antonella Inverno, Responsabile Policy e Law di Save the Children. “La mensa scolastica è un fondamentale momento educativo, di convivialità e socialità per i bambini e concorre a garantire un adeguato tempo scuola, contribuendo a prevenire il rischio di dispersione scolastica – così Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa Save the Children – Inoltre, una mensa di qualità, assicurando un pranzo equilibrato e completo tutti i giorni, è oggi un importante strumento di contrasto alla povertà minorile che, ricordiamolo, è anche povertà alimentare”.

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