Serie di terremoti in poche ore Italia, Ingv: “Eventi collegati a fenomeni di carattere globale”
Una serie di scosse di terremoto hanno colpito ieri l’Italia a poche di distanza l’una dall’altra. Quella di maggiore intensità, di magnitudo 4.1, alle ore 15:39 con epicentro a Bargagli, in provincia di Genova. A precederlo un altro terremoto di magnitudo 3.9, registrato dall’Ingv alle ore 12:24 con epicentro localizzato a 4 chilometri da Folignano (Ascoli Piceno). Poi altri due terremoti di magnitudo 3.8 (17:47) e magnitudo 3.2 (18:45) tra le province di Modena e Lucca. Dei possibili collegamenti Fanpage.it ne ha parlato con Carlo Doglioni, geologo e presidente Ingv.
Una serie di scosse di terremoto nettamente avvertite dalla popolazione sono avvenute ieri nello stesso giorno in poche ore in diverse parti d’Italia, c’è un collegamento?
Ognuno di questi eventi è separato, sono ambienti tettonici diversi e quindi non c’è un collegamento tra le singole aree che sono sicuramente indipendenti ma può esserci una ragione comune che scatena queste dinamiche e che libera queste energie. I terremoti sono la dissipazione di energia che si accumula nel tempo, non è un fenomeno che nasce senza che ci sia una preparazione di decenni o secoli.
Probabilmente c’è un comune denominatore che è un fenomeno di carattere globale perché in questa ultima settimana ci sono stati nel mondo tantissimi eventi sismici importanti, più della solita media settimanale. Basti pensare al terremoto di magnitudo 7.5 in Messico o a quello di 6.9 a Taiwan e vari altri eventi di magnitudo superiore a 6. Di solito terremoti di magnitudo 7 ce ne sono una decina all’anno, quindi c’è stata una concentrazione oggettivamente abbastanza significativa che potrebbe voler dire che la terra ha qualche forma in cui controlla la dissipazione dell’energia che può essere legata alla velocità della rotazione terrestre o ad altri fenomeni. Ovviamente non è che il terremoto in Messico attiva il terremoto in Italia, ma la sismicità è un fenomeno globale.
Molti di questi eventi si sono verificati in zone solitamente non a elevatissima sismicità, ci sono ragioni specifiche o è solo un fatto statistico?
Questi eventi avvengono in maniera molto irregolare, c’è un comportamento caotico del sistema. Le sequenze iniziate vicino ad Ascoli o in Garfagnana sono avvenute in zone che hanno una pericolosità sismica significativa. Sono zone che non possiamo sottovalutare dal punto di vista della pericolosità sismica. Nemmeno la Liguria purtroppo. Stiamo monitorando la situazione, ci sono state circa sessanta repliche nella zona di Pievepelago, e più di una cinquantina nelle zone del terremoto di Folignano e Teramo.
Si tratta di terremoti comunque piccoli, li chiamiamo minori o leggeri, terremoti che hanno una elevata frequenza in Italia. I terremoti tra magnitudo 4 e 5 ce ne sono in media una ventina l’anno, mentre tra 3 e 4 ce ne sono anche duecento l’anno. Non è così frequente che avvengano concentrati in un giorno come avvenuto ieri con sette eventi però dal punto di vista statistico è raro ma è possibile.
Cosa aspettarsi da queste serie di scosse? Qui sono le indicazioni degli esperti?
Ancora non siamo in grado di fare previsioni deterministiche su quando e quanto sarà grande la prossima scossa di terremoto. Le sequenze come quelle di ieri nel 95% dei casi si esauriscono ma c’è una percentuale di casi in cui possono evolvere in terremoti maggiori per cui l’attenzione deve rimanere alta. Per questo dobbiamo conoscere di più i terremoti e la terra su ci viviamo. Perché va bene studiare gli esopianeti e la superficie di Marte ma non è meno importate studiare la terra, che conosciamo ancora molto poco, soprattutto come è fatto l’interno del nostro Pianeta e quale sia la sua dinamica.