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Sequestrato un milione di euro al fratellastro di Antonio Cassano, Gdf: “Frutto di rapine e furti”

Il 51enne Giovanni Cassano ha precedenti per ricettazione, furti d’auto, rapina, violenza, evasione, estorsione, diversi furti in abitazione, violazione degli obblighi della sorveglianza speciale, ricettazione, detenzione di armi.
A cura di Biagio Chiariello
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Grazie a tutta una serie di attività illecite, tra cui furti, ricettazioni, rapine ed estorsioni utilizzando anche la violenza e l’uso di armi, sarebbe riuscito ad un ingente patrimonio dagli anni Novanta ad oggi. Questa l'accusa nei confronti di Giovanni Cassano, 51 anni, pregiudicato barese detto ‘u curt', che ha portato la Guardia di finanza ad eseguire un decreto di sequestro di prevenzione di beni per circa un milione di euro al fratellastro dell'ex calciatore (nato da un’altra relazione del padre) di Bari, Roma e Real Madrid, Antonio Cassano.

L'uomo era stato condannato in via definitiva a quasi sette anni di reclusione per ricettazione, furto, rapina, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, evasione e attualmente attualmente sotto processo per vari furti commessi in tutta la Puglia.

Nel gennaio dello scorso anno era tornato in carcere mentre si trovava ai domiciliari dopo aver postato una serie di video sui social network dove mostrava di aver violato la misura cautelare, ricevendo in casa persone estranee al nucleo familiare.

Avrebbe vissuto "abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose" e "senza soluzione di continuità", come si legge nel provvedimento che dispone il sequestro, sin dagli anni Novanta.

A Cassano sono stati sequestrati un appartamento e un box intestato alla figlia nel quartiere San Paolo di Bari, una casa intestata al figlio a Modugno, diverse auto (tra cui una Jeep Renegade) intestate ai tre figli e varie disponibilità finanziarie (conti correnti e postali) riconducibili allo stesso imputato, alla moglie, ai figli e ai nipoti.

Le Fiamme Gialle hanno peraltro rilevato incoerenza tra le sue dichiarazioni dei redditi e quanto speso per il sostentamento familiare dal 2008 al 2022: "gli accertamenti reddituali", emerge dagli atti, hanno evidenziato una "costante e grave sproporzione tra entrate lecite e uscite".

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