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Sequestrato tre giorni per un debito: giovane imbavagliato e picchiato, le foto inviate ai genitori

A Capodanno un giovane cinese è stato picchiato e sequestrato tre giorni tra Torino e Barge, in provincia di Cuneo. Dopo nove mesi di indagini, la Questura di Torino ha emesso 8 misure cautelari, di cui tre arresti ai domiciliari.
A cura di Giovanni Turi
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Ragazzo cinese aggredito e sequestrato per 72 ore tra Torino e Barge nella notte di Capodanno
Ragazzo cinese aggredito e sequestrato per 72 ore tra Torino e Barge nella notte di Capodanno

Aggredito, picchiato e sequestrato per tre giorni. Dietro c’era un regolamento di conti, ovvero la restituzione di un debito da 60mila euro. È successo nella notte del 31 dicembre 2023, a Capodanno. A farne le spese è un ragazzo di origini cinese finito nel mirino dei creditori.

Dopo nove mesi di indagini la Squadra Mobile della Questura di Torino ha individuato 3 cittadini cinesi, finiti agli arresti domiciliari, e 5 connazionali sottoposti a obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Le imputazioni sono di sequestro di persona, esercizio arbitrario delle proprie ragioni e lesioni in concorso.

La vicenda risale alla vigilia del 2024, la scorsa notte di San Silvestro. Alla vittima, proveniente da Milano, era stato dato appuntamento alla fermata “Fermi” della metropolitana in periferia di Collegno (provincia di Torino). Una volta arrivato lì, però, il ragazzo ha ricevuto una brutta sorpresa ed è stato aggredito da un gruppo di persone. Non solo lo colpiscono, ma gli sfilano anche soldi e smartphone.

Dopodiché, contro la sua volontà, il ragazzo viene trascinato in uno stanzino di un ristorante. Un luogo in cui è stato denudato, trattenuto per un’ora e poi caricato su un’auto direzione Barge, in provincia di Cuneo. Laddove è stato tenuto sotto sequestro per 72 lunghe ore. La richiesta era solo una: restituire i 60mila euro a una delle persone ora ai domiciliari. Il giovane viene così minacciato di morte, legato a una sedia e imbavagliato.

Come se non bastasse, i suoi aguzzini hanno cominciato a scattare alcune foto delle condizioni in cui riversava, inviandole ai familiari della vittima. E lo hanno obbligato a sottoscrivere una dichiarazione di riconoscimento del debito da risarcire. Lui, spaventato, firma il foglio.

Tre giorni di terrore, dopo i quali il ragazzo è stato rilasciato e si è recato in un ospedale di Milano. Da qui, hanno preso piede le indagini della Squadra Mobile di Torino che hanno eseguito otto misure cautelari: tre in manette su ordine di custodia cautelare, gli altri con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, tutti gravemente indiziati di sequestro di persona, esercizio arbitrario delle proprie ragioni e lesioni in concorso.

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