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Sequestrati 120 kg di droga: spacciavano su Telegram. “Stupefacente nei pacchi postali”, 12 arresti

Il risultato di ‘Colpo Secco’, l’operazione condotta tra Caltanissetta, Agrigento e Roma dalla Guardia di Finanza di Caltanissetta. Il Colonnello della Guardia di Finanza, Gesuelli: “È sempre più frequente che la droga arrivi a casa come un semplice pacco Amazon, fenomeno diffuso anche tra i minori”
A cura di Biagio Chiariello
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Si chiama ‘Colpo secco' l'operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Caltanissetta tra il capoluogo siciliano, Agrigento e Roma che ha portato all'arresto di dodici persone, al sequestro di 120 kg di droga e allo smantellamento delle principali ‘Piazze di Spaccio', anche virtuali.

È in particolare dopo la pandemia, che si è assistito a un aumento esponenziale del commercio online, compreso quello di droga, armi e merce illegale tramite chat protette come Telegram. I pagamenti vengono effettuati con criptovalute e non è semplice individuare le somme una volta che il denaro virtuale entra nel circuito legale.

"In casi come questo si lavora cercando di mettere in comunicazione il reale con il virtuale", ha spiegato all'Adnkronos Stefano Gesuelli, Colonnello delle Fiamme Gialle di Caltanissetta che già qualche tempo fa si era occupato di ‘Breaking Web', l'operazione che aveva portato alla chiusura di 11 canali di Telegram, usati come vere e proprie piazze di spaccio virtuali, dove gli utenti riuscivano a reperire la droga con facilità.

Gesuelli evidenzia come rispetto a neanche tanti anni fa l’accessibilità al dark web oggi è cambiata radicalmente. Ciò che una volta richiedeva competenze tecniche e accesso a dispositivi specifici, ora è disponibile su un semplice smartphone. "Il dark web dei primi anni Duemila, più complesso e inaccessibile dai motori di ricerca ufficiali, adesso presenta delle sfide maggiori perché si trova su dispositivi portatili, che sono maneggiati da chiunque a qualsiasi età" spiega.

È sempre più frequente che la droga arrivi a casa come un semplice pacco Amazon".

E sono sempre più i minorenni ad essere vittime di questa situazione, anche se non hanno l’età adatta per farlo. "In tal senso è importante che anche i genitori intervengano per monitorare i minori, così come c'è bisogno di una maggior attenzione da parte della Guardia di Finanza e di tutte le Forze dell'Ordine in generale. Sicuramente la diffusione dei cellulari anche ai più piccoli è un fattore di rischio" riferisce ancora il Colonnello.

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