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Sequestrata la Tirreno Power di Vado Ligure: spenta la centrale

Dagli accertamenti della procura sarebbe emerso il mancato rispetto di alcuni limiti imposti dall’Aia. La società – che vede la partecipazione azionaria della Sorgenia di De Benedetti – ha iniziato le procedure di spegnimento dell’impianto.
A cura di B. C.
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La Tirreno Power, centrale elettrica a carbone di Vado Ligure (Savona), è stata sequestrata. Secondo quanto accertato dalla Procura non sarebbero stati rispettati alcuni limiti imposti dall'Aia (Autorizzazione integrata ambientale) e la società sta già provvedendo a spegnere gli impianti. Il provvedimento non riguarda però il gruppo elettrogeno alimentato a metano che assicura circa metà della potenza, ma solo i due gruppi alimentati a carbone. Inoltre sarebbe stata dimostrata l'assenza del "sistema di monitoraggio a camino", che avrebbe dovuto essere realizzato entro il 14 settembre 2013. E ancora gli accertamenti avrebbero dimostrato la mancata copertura del parco carbone. Da parte della Tirreno Power, si legge nell'ordinanza, c'è stato un "comportamento negligente" e "i dati sulle emissioni provenienti dalle centraline sono inattendibili.

Va comunque detto che per adempiere alla messa a norma dei gruppi a carbone, la centrale non deve obbligatoriamente ricostruire ex novo l’impianto, per quanto questo abbia già 40 anni, ma in assenza di altre soluzioni a breve termine, può "abbracciare l’opzione di operare semplicemente a regime più basso con i due gruppi di carbone combinati ad olio e bilanciarli con il maggior utilizzo di quello a metano, meno inquinante". Ciò vuol dire che è necessaria la riduzione della potenza degli impianti per inquinare meno. La decisione del gip sequestrare la centrale non riguarda comunque solo le violazioni dell’Aia, ma anche il mancato adeguamento degli impianti con l’uso delle moderne tecnologie disponibili sul mercato che consentono di abbattere le emissioni nocive per la popolazione. La Procura infatti ha aperto un'inchiesta contro i vertici dell'azienda, indagati per disastro colposo,  attribuendo proprio alle emissioni degli ultimi anni la colpa dei danni provocati alla salute degli abitanti della zona.

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