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Sequestrano e torturano per ore un 20enne come in Arancia Meccanica a Prato: condannati in 3

Nel 2023 sequestrano e torturano per ore un 20enne a Prato, poi si fanno consigliare 8mila euro per il riscatto e abbandonano la vittima in un autogrill: condannati con rito abbreviato tre giovani. Un 34enne considerato invece il mandante del sequestro, è latitante all’estero.
A cura di Gabriella Mazzeo
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L'11 febbraio 2023 sequestrarono per strada un 20enne mentre si trovava da solo a Prato, poi lo torturarono per ottenere dei soldi. Dopo aver avuto 8mila euro dalla sua famiglia, lo lasciarono nudo in una stazione dell'autogrill, filmandolo con un cellulare. Per convincere i familiari a dare loro il denaro, inviarono al fratello della vittima su whatsapp il video in cui il 20enne era senza vestiti e sanguinante. "Ha visto cosa siamo in grado di fare? – dicevano nel video -. Dacci i soldi o lo ammazziamo".

La Dda di Firenze condusse un’indagine che riuscì a portare ai nomi dei responsabili, poi arrestati e condotti davanti al tribunale. Secondo quanto accertato, il gruppo di criminali era convinto che il 20enne si fosse appropriato di un pacchetto di droga, un chilo di cocaina dal valore di 20-30mila euro. Il fatto, però, non ha mai trovato conferme.

I componenti della banda sono stati condannati con rito abbreviato: 8 anni per i cugini Dario e Gevad Hazdovic, 7 anni e 6 mesi per Rafael Matija. Per il 34enne Mohamed Chakir, ritenuto il mandante dell’operazione, è stato disposto invece il rinvio a giudizio. L'uomo risulta però latitante, forse all’estero.

Il 20enne ha raccontato di essere stato sequestrato l'11 febbraio del 2023 dopo essere stato convocato fuori casa con una scusa dallo stesso Chakir. Una volta uscita di casa, il 20enne era stato affiancato da due vetture, una Fiat Punto nera e una Opel Insignina grigia. Costretto a salire a bordo, fu portato in una zona collinare e isolata nel comune di Quarrata dove fu torturato con una pinza, picchiato e ripreso con un cellulare.

Lo minacciarono di uccidere la sua famiglia se non avesse pagato e il 20enne fu costretto a chiedere al fratello 8mila euro di riscatto. Dopo tre ore, fu abbandonato in un'area di servizio di Prato Ovest. Fondamentali nelle indagini, le voci di testimoni e le rilevazioni degli spostamenti dalle celle telefoniche.

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