Sepolto in casa dai rifiuti, dall’autopsia la verità sulla morte di Raffaele Lioce
Sarà l'autopsia a stabilire le cause della morte di Raffaele Lioce, l'80enne trovato morto in casa sotto una coltre di rifiuti che lo stesso aveva accumulato negli anni. Il cadavere dell'uomo, scoperto lo scorso 17 marzo a Foggia, durante le operazioni di sgombero del suo appartamento ordinate dal commissario prefettizio del Comune, si trova ora in obitorio, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Il magistrato non ha ancora disposto l'esame autoptico necessaria a stabilire cause e tempi del decesso di Raffaele Lioce, di cui ormai da mesi non si avevano notizie, tanto che sono stati i vicini a lanciare l'allarme, allarmati dallo stato di abbandono in cui versava l'appartamento di via Mazzini. L'80enne, che viveva da solo e non aveva da anni alcun rapporto né con la ex moglie né con i due figli, era piuttosto noto nel quartiere e tutti erano a conoscenza del fatto che fosse un accumulatore seriale.
Come l’uomo sia finito lì sotto è difficile stabilirlo
Spesso veniva visto aggirarsi con la sua stampella con la quale si aiutava per camminare mentre raccattava oggetti o rifiuti da portare in casa. Ed è proprio sotto la grande quantità di cose che aveva in casa che gli operai della ditta incaricata di sgomberare l’appartamento hanno trovato il suo cadavere: Raffaele giaceva a letto, ma le cose che lo circondavano erano tante che durante il primo sopralluogo dei vigili del fuoco nessuno si era accorto della presenza del corpo dell'uomo.
“Come l’uomo sia finito lì sotto è difficile stabilirlo”, spiega l’avvocato Marcello Sacco, amministratore di sostegno dell’uomo. “La struttura del letto, coperta dai rifiuti, ha evidentemente fatto da ‘tappo’ al tanfo che avrebbe dovuto segnalare la presenza di un cadavere in permanenza”, aggiunge.
Nessuna notizia da moglie e figli
Al momento le attività di sgombero dell’appartamento sono state fermate poiché con il decesso dell'uomo automaticamente decade la figura dell’amministratore di sostegno: “Poiché non c’è stato l’intervento dei familiari del povero Lioce – continua – ho dovuto provvedere a dare incarico ad una agenzie di pompe funebri per lo spostamento della salma in obitorio. Quindi ho chiesto al giudice di essere autorizzato a gestire le spese funerarie e, dato che è in corso una ordinanza sindacale, di essere autorizzato anche a concludere le operazioni di sgombero e sanificazione dell’appartamento”.