“Senza lei non vivo”: il biglietto di Matteo, suicida dopo aver ucciso l’ex
La cronaca di quanto avvenuto nel parcheggio di un supermercato di Montebelluna, nel Trevigiano, è nota ormai da qualche giorno. Martedì sera le agenzie di stampa battevano la notizia dell’ennesimo crimine, dell’ennesimo gesto folle di un uomo. Il 37enne Matteo Rossi aveva deciso di uccidere Denise Morello, la sua ex fidanzata di 23 anni. Un omicidio che si è consumato quando la ragazza è uscita dal lavoro, come ogni sera. La giovane Denise stava salendo sulla propria auto quando l’uomo l’ha uccisa a colpi di pistola. Quella stessa pistola che poi ha puntato contro se stesso. “La mia vita non ha più senso. Perdonatemi ma non ce la faccio più. Vi voglio bene e vi chiedo scusa per il mio gesto, ma non posso più vivere senza di lei”: ed è questo il contenuto di una lettera che l’uomo ha lasciato a casa sua a Montebelluna. Secondo gli investigatori in questo messaggio non traspare la chiara volontà di uccidere Denise ma sicuramente l’intenzione di mettere in atto un gesto di autolesionismo, forse appunto il suicidio.
La pagina di giornale comprata per riconquistarla – Secondo la ricostruzione compiuta dai carabinieri l’uomo, per tutta la giornata di martedì, aveva provato a far trasparire calma e sicurezza di fronte alle persone che incontrava. Aveva chiacchierato con gli amici, aveva “inventato” impegni e partite di calcetto, si era accordato con qualcuno per una cena. Ma poi in serata ha trasformato i suoi programmi e ha atteso che la “sua” Denise uscisse dal lavoro per compiere il suo folle gesto. Per riconquistarla, dopo che la loro relazione si era interrotta, l’uomo aveva anche comprato due mesi fa una intera pagina di giornale: “Questa follia per farti capire quanto sono pazzo di te, Denise”, sul giornale compariva anche il disegno di un grande cuore. Denise non era tornata però sui suoi passi e lui, secondo quanto si è appreso da fonti investigative, aveva iniziato a perseguitarla. La giovane si era anche rivolta ai carabinieri che avevano “ripreso” l’uomo. Ma poi lui ha chiesto e ottenuto il porto d’armi per uso sportivo, e con un’arma acquistata poche settimane fa ha spezzato la vita di Denise e poi la sua.