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Emergenza lavoro

“Senza lavoro a 60 anni, nessuno mi mette alla prova. Ai colloqui mi sento dire: ‘Lei è un po’ vecchiotto’”

Riceviamo e pubblichiamo due lettere sul tema lavoro arrivate alla nostra redazione. Una donna ci scrive: “Non è giusto che noi 58enni non veniamo aiutati dopo tanti sacrifici: non è possibile che siamo considerati troppo vecchi per lavorare e troppo giovani per andare in pensione”.
A cura di Redazione
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La nostra redazione riceve lettere e testimonianze relative a storie che riguardano il mondo del lavoro. Decidiamo di pubblicarle non per dare un'immagine romantica del sacrificio, ma per spingere a una riflessione sulle condizioni e sulla grande disparità nell'accesso a servizi essenziali. Invitiamo i nostri lettori a scriverci le loro storie cliccando qui.

Pubblichiamo oggi due lettere arrivate alla nostra redazione. A firmare la prima è un uomo che oggi ha 64 anni e non ha un lavoro. Racconta di essersi reinventato cercando altri impieghi dopo aver perso il suo lavoro nel settore della pesca, e di aver continuato a fare colloqui. Ma durante questi colloqui è costretto sempre a fare i conti con la sua età.

Simile la testimonianza di un'altra persona che ci scrive, una donna che a oltre 50 anni si è ritrovata senza più un lavoro. "Per 26 anni ho lavorato come assistente dentale, ma una volta andato in pensione il mio vecchio datore di lavoro e poi con il lockdown sono iniziati i problemi", racconta sottolineando anche lei il problema dell'età quando si presenta per dei colloqui di lavoro.

La lettera del 64enne: "Mi sono ritrovato disoccupato dopo oltre 30 anni di lavoro"

Ho 64 anni e mi sono ritrovato disoccupato dopo oltre 30 anni di lavoro nel settore della pesca. Ho percepito il reddito di cittadinanza, meno di 300 euro perché vivo solo. Ogni giorno rispondo a decine di annunci, ormai lo faccio da qualche anno. Ho cercato di riadattarmi e per qualche mese ho trovato lavoro nel facchinaggio e nelle pulizie. Quando faccio i colloqui mi sento sempre dire, alla fine: "Ma lei è un po' vecchiotto…”. Il fisico c'è e mi regge, ma nessuno mai mi mette alla prova. Un uomo senza lavoro è solo un gomitolo di disperazione che cammina.

"Alla fine di ogni colloquio di lavoro ti chiedono quanti anni hai"

Per 26 anni ho lavorato come assistente dentale, ma una volta andato in pensione il mio vecchio datore di lavoro e poi con il lockdown sono iniziati i problemi. Non è giusto che noi 58enni non veniamo aiutati dopo tanti sacrifici: abbiamo pagato le tasse, pagato un mutuo e alla fine di ogni colloquio di lavoro ti chiedono quanti anni hai. Non è possibile che siamo considerati troppo vecchi per lavorare e troppo giovani per andare in pensione.

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