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L'omicidio di Roberta Ragusa

Roberta Ragusa, le cugine dopo la sentenza Logli: “Nessuno dirà più che è andata a divertirsi”

Antonio Logli, il marito di Roberta Ragusa, scomparsa da San Giuliano Terme nel 2012 e mai più ritrovata, era già stato ritenuto responsabile sia in primo grado che in appello e ora è stato condannato in Cassazione. Le parole delle cugine di Roberta, che hanno sempre sostenuto che non si era allontanata volontariamente, dopo la sentenza.
A cura di Susanna Picone
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Antonio Logli è stato condannato in Cassazione a 20 anni di carcere per l'omicidio e la distruzione di cadavere della moglie Roberta Ragusa. Delitto avvenuto la notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012 a San Giuliano Terme (Pisa). Il corpo di Roberta non è mai stato ritrovato. I giudici hanno deciso di confermare la condanna di primo e secondo grado a carico di Logli, che si è sempre detto innocente. “Siamo felici perché Roberta ha avuto giustizia, non si potrà dire più che è al sole a divertirsi, è stata decretata la sua morte violenta – ha commentato una delle cugine della donna, che hanno sempre sostenuto che Roberta Ragusa non si era allontanata volontariamente -. Niente e nessuno ce la potrà ridare, ma possiamo mettere un punto a questa storia che dura da sette anni”. La cugina di Roberta, Maria, davanti alle telecamere ha anche detto, dopo la sentenza Logli, di voler dedicare questa vittoria a tutte le altre vittime di femminicidio. “Non è solo una vittoria di Roberta Ragusa – ha detto -. Sono stati sette anni duri, di cattiverie dette contro di lei”.

Roberta Ragusa, la difesa di Logli: "È innocente"

Dopo la sentenza hanno parlato anche gli avvocati di Antonio Logli, che hanno informato telefonicamente il loro assistito. “Antonio si ritiene innocente, per lui è una sentenza ingiusta, ritiene di non aver fatto niente e pensa ai figli che sono già senza una madre e da ora sono anche senza un padre. Da domani penseremo ad Antonio, alla sua famiglia, ai figli, cercheremo ancora la verità”, ha aggiunto l’avvocato. “Antonio è innocente – ha ribadito -, noi non sappiamo che fine abbia fatto Roberta, diversamente non saremmo qui. Tutte le ipotesi sono aperte, per noi quelle alternative all’omicidio sono altrettanto valide”.

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