Sentenza Cucchi, condanne per medici. Assolti infermieri e agenti. Urla in aula
Sono stati giudicati colpevoli di omicidio colposo i sei medici dell'ospedale Pertini Aldo Fierro, Silvia Di Carlo, Stefania Corbi, Luigi De Marchis Preite, Rosita Caponetti e Flaminia Bruno. Per loro condanna a due anni di reclusione. Assolti, invece, tre infermieri della stessa struttura sanitaria (Giuseppe Flauto, Elvira Martelli e Domenico Pepe) e i tre agenti della Polizia penitenziaria (Nicola Minichini, Corrado Santantonio e Antonio Domenici). Intanto in aula qualcuno urla "assassini", mentre Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, ha detto: "Giustizia ingiusta. Mio fratello è morto di ingiustizia. I medici dovranno fare i conti con la loro coscienza, mio fratello non sarebbe morto senza quel pestaggio". Giovanni e Rita, i genitori del ragazzo ucciso, hanno aggiunto: "Andremo avanti fino in fondo, scopriremo la verità. E’ lo Stato che deve trovarla. Chi è stato, un fantasma a farlo morire?". La tensione è alle stelle e per calmare gli animi è dovuta intervenire la polizia, che sta tentando di far defluire il pubblico verso l'uscita.
Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, dichiara con soddisfazione: "L'assoluzione dei poliziotti penitenziari coinvolti loro malgrado nella vicenda connessa alla morte di Stefano Cucchi conferma quel che abbiamo sempre sostenuto. E cioè che nel palazzo di giustizia di Piazzale Clodio a Roma, così come quotidianamente avviene nelle oltre 200 carceri del Paese, la Polizia Penitenziaria ha lavorato come sempre nel pieno rispetto delle leggi, con professionalità e senso del dovere".
Stamattina davanti all'aula bunker del carcere di Rebibbia una decina di persone si sono date appuntamento per seguire le varie fasi del processo. Tuttavia il sit-in è stato negato dal tribunale, ed ha determinato fuori dai cancelli qualche momento di tensione. Alle 10 e 30 la corte si è ritirata in camera di consiglio, mentre poco dopo le 14 Ilaria Cucchi, sorella di stefano, ha dichiarato a Popoff: "Mi aspetto che dopo Ferrara, Bologna, Milano e Voghera anche a Roma la giustizia sappia essere rigorosa con se stessa, mi aspetto una sentenza giusta, perché mio fratello è vittima dell'ingiustizia, io mi aspetto nient'altro che la verità. Mio fratello stava bene quando è stato arrestato e dopo 6 giorni è morto in condizioni terribili e non sarebbe morto se non ci fosse stato quel pestaggio. Qualsiasi cosa diversa non attiene alla verità, è un'offesa alla giustizia e alla verità. Io credo che tutti quelli che hanno seguito questa vicenda sappiano cosa è successo, mi auguro che venga riconosciuto".
Nel pomeriggio sono arrivati anche Gianni Alemanno e Ignazio Marino, contendenti alla carica di sindaco di Roma. Hanno approfittato del massiccio dispiegamento mediatico per tenere una breve conferenza stampa sul tema della sicurezza.