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Senigallia, la famiglia del 15enne suicida: “Altro caso di bullismo nella sua scuola”

In passato ci sarebbe stato un altro caso di bullismo nella scuola frequentata dal ragazzo di 15 anni che lunedì 14 ottobre si è tolto la vita a Senigallia con la pistola rubata al padre vigile urbano. Lo ha riferito l’avvocata della famiglia del minore, Pia Perricci.
A cura di Eleonora Panseri
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Immgine di repertorio
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In passato ci sarebbe stato un altro caso di bullismo nella scuola frequentata dal ragazzo di 15 anni che lunedì 14 ottobre si è tolto la vita a Senigallia con la pistola rubata al padre vigile urbano. Lo ha riferito l'avvocata della famiglia del minore, Pia Perricci.

Durante i funerali del ragazzo, tenutisi giovedì 17 ottobre, le sarebbe arrivato un messaggio sul cellulare. "Una persona che conosco mi ha segnalato che lo scorso anno c’è stato qualcun altro che ha subito bullismo a scuola – ha detto Perricci -. Una circostanza che verificheremo e che segnaleremo ai Carabinieri".

Secondo i genitori del ragazzo, sarebbero stati tre i bulli che perseguitavano il figlio, due ragazzi e una ragazza. La Procura ordinaria sta indagando contro ignoti per istigazione al suicidio. Nuovi elementi potrebbero emergere anche dalla prossima analisi sul cellulare del minore, disposto dalla pubblico ministero Irene Bilotta. I Carabinieri intanto hanno sentito i compagni di classe di Leonardo e anche i suoi insegnanti.

Interrogato anche il professore di sostegno con cui l’adolescente si era confidato pochi giorni prima di suicidarsi. “Mi ha soltanto detto che avrebbe voluto cambiare scuola, e siccome l’aveva appena cambiata gli ho ricordato che esiste l’obbligo scolastico fino ai 16 anni”, avrebbe detto l'uomo, citato da Repubblica.

Il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara ha chiesto ulteriori approfondimenti in merito alla vicenda e anche la scuola, che all’indomani dei fatti aveva mandato una lettera aperta in cui invitava i ragazzi a “parlare e non sparlare”, ieri, giovedì 17 ottobre, ha inviato un nuovo comunicato per dire che “qualsiasi riflessione o informazione inerenti a questo drammatico evento possono essere utili a ricostruire i fatti e scongiurare che altri vivano situazioni tanto dolorose”.

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