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“Sembrava un uomo normale, invece è un mostro”: escort 20enne segregata e violentata per ore

Una ragazza di 20 anni ha denunciato alle forze dell’ordine di essere stata rinchiusa nel suo appartamento e abusata per ore da un cliente che avrebbe trovato il suo contatto su un sito di escort. La giovane sarebbe stata minacciata con un coltello, insultata e violentata da un uomo di 38 anni, prontamente identificato e arrestato.
A cura di Eleonora Panseri
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Immagine di repertorio
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L'abvrebbe contattata attraverso il numero pubblicato su un sito per escort, avrebbe preso un appuntamento e, dopo averla raggiunta, l'avrebbe aggredita e avrebbe abusato di lei. È questa la denuncia fatta alle forze dell'ordine da una giovane di origine brasiliana di circa 20 anni, trasferitasi in Italia da poco più di un anno.

I fatti, avvenuti a Torino, risalgono alla notte di mercoledì 6 settembre, ma la notizia è stata resa nota solamente oggi, si legge su La Stampa. Secondo quanto raccontato dalla ragazza, dopo essere entrato nel suo appartamento, situato in corso Racconigi, ed essersi presentato, l'uomo avrebbe estratto un coltello dalla tasca dei jeans, costringendola ad andare nella camera da letto.

A quel punto l'avrebbe minacciata: "Non urlare, sennò è peggio per te", le avrebbe detto, e quindi avrebbe abusato sessualmente di lei. "Sembrava un uomo come tanti altri. Nulla, nel suo atteggiamento, nel suo aspetto, nel suo modo di parlare, mi aveva messo in allarme", avrebbe raccontato agli inquirenti della procura la giovane. Alla fine invece, avrebbe aggiunto, "si è rivelato per ciò che è: un mostro".

Dopo ore di violenze e insulti, intorno alle tre di notte, l'uomo avrebbe lasciato l'appartamento, chiudendo la ragazza a chiave in camera da letto e sottraendole un cellulare e un portafoglio. A soccorrere la ragazza sarebbero stati i suoi vicini di casa, allertati dalle disperate richieste di aiuto provenienti dalla casa della 20enne, che l'avrebbero accompagnata a sporgere denuncia.

Grazie alla sua testimonianza, con l’identikit dell'aguzzino e il numero di telefono con cui l’aveva chiamata, e a un particolare dettaglio, le forze dell'ordine sono riusciti a incastrare l'uomo. "Quando mi ha contattata, mi ha detto che sarebbe arrivato in taxi", avrebbe detto la ragazza. Così gli inquirenti hanno acquisito i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona, identificato un sospettato e, dopo la conferma della vittima, hanno arrestato l'uomo.

Said, 38enne nato in Marocco e irregolare sul territorio italiano, è quindi finito in manette con l’accusa di violenza sessuale, sequestro di persona e rapina. Durante l’udienza di convalida del fermo, il 38enne ha respinto ogni accusa, ma il giudice ha convalidato il fermo e disposto la misura cautelare in carcere, in attesa del processo.

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