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“Sembrava in trance”: parla l’amica della donna che ha travolto e ucciso 2 turiste a Lido di Camaiore

Parla l’amica di Katia Pereira Da Silva, la 44enne brasiliana che nei giorni scorsi ha travolto con la sua Mercedes sei persone, uccidendo due turiste tedesche di 18 e 17 anni: “Io mi sono messa a urlare per la paura ma lei non ha reagito: era come se fosse in trance”.
A cura di Ida Artiaco
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"L'auto è salita sul marciapiede di destra. Io mi sono messa a urlare per la paura ma lei non ha reagito: era come se fosse in trance". È questo quanto ha raccontato l'amica di Katia Pereira Da Silva, la 44enne brasiliana che nei giorni scorsi ha travolto con la sua Mercedes sei persone, uccidendo due turiste tedesche di 18 e 17 anni che si trovavano in vacanza in Versilia. La donna si trova si trovava in auto con Da Silva quando si è verificato l'incidente: la stava riaccompagnando a casa dopo aver fatto la spesa.

Cosa sia successo realmente lo scorso 18 settembre è ancora al vaglio degli inquirenti. Da Silva, che si trova agli arresti domiciliari accusata di omicidio stradale plurimo e lesioni gravissime, ha ribadito di non ricordare nulla della folle corsa a bordo della sua Mercedes che ha ucciso le due giovani studentesse tedesche. "Non rammento niente di quello che è successo, solo che qualcuno mi ha aiutato a scendere dalla mia auto. Quel mezzo lo guido da cinque mesi. Non ho alcun problema di salute, faccio sport e non ho mai avuto episodi di perdita di coscienza", avrebbe fatto mettere a verbale durante l'interrogatorio tenutosi ieri davanti al giudice Simone Silvestri al tribunale di Lucca.

Di certo la donna, durante la sua folle corsa a bordo della Mercedes, oltre ad uccidere le due ragazze, ha provocato anche il ferimento di tre turiste francesi, colpite da un semaforo che è volato 60 metri dopo che è stato colpito dalla vettura. Per cercare di capire cosa sia successo la Procura è intenzionata a disporre una perizia sul mezzo sequestrato.

I legali della 44enne, Massimo Landi e Nicola Bonuccelli, all'uscita dal Tribunale hanno detto che lei "è affranta e ha pianto durante l'udienza, non è indifferente al dramma. Escludiamo, come dimostrato anche dai test effettuati all’ospedale Versilia, che la nostra assistita abbia fatto uso di alcol e droghe, come che abbia avuto un guida imprudente volontaria. Ci sentiamo di ricondurre a un malore per cui sono in corso accertamenti".

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