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Selfie con la pistola per riconquistarla: arrivano i carabinieri

Si punta l’arma alla testa e avverte l’ex fidanzata: “mi uccido”. Lei avverte i carabinieri che lo denunciano per procurato allarme.
A cura di Redazione
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Dopo l'ennesima discussione, la fidanzata lo lascia. E lui tenta il tutto per tutto che, però, gli porta solo i carabinieri in casa. Nella notte tra il 3 e il 4 dicembre la coppia litiga e i due decidono di rompere la loro relazione. Tornato a casa, l'operaio ventitreenne prende la pistola, la punta sotto al mento e si scatta un selfie. Attraverso Whatsapp invia la foto alla ex, scrivendole "adesso mi uccido". Il ragazzo prova così a riconquistare la giovane, ma lei, allarmata, chiama il 112 e racconta l'accaduto invitando i carabinieri ad un intervento tempestivo. A casa del ventitreenne arrivano due militari, che trovano il giovane a letto e, all'apparenza, in uno stato ben lontano dalla depressione che può portare ad un suicidio. I Carabinieri denunciano quindi l'operaio per procurato allarme e controllato la regolare detenzione di armi. La pistola a tamburo usata per il selfie e i tre fucili da caccia trovati nella residenza risultano essere tutti regolarmente registrati, ma la licenza, vista la leggerezza dimostrata in questo caso, è stata revocata a scopo cautelativo.

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