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“Sei la mia piccola pornostar”, prof di religione a processo per molestie su studentesse a scuola

Secondo il racconto delle studentesse di un liceo di Torino, il prof le avrebbe apostrofate continuamente con apprezzamenti sul loro aspetto fisico. Il professore dal suo canto rigetta ogni accusa e parla di semplici atteggiamenti amichevoli.
A cura di Antonio Palma
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Un professore di religione di un liceo torinese è finito nei guai con la pesante accusa di molestie sessuali su alcune sue studentesse in classe. L’uomo è stato accusato da alcune ragazzine di atteggiamenti sessuali espliciti nei loro confronti ed è finito così a processo. Le accuse infatti hanno portato a una indagine della procura e infine al procedimento giudiziario che si è aperto ora davanti ai giudici del tribunale di Torino.

I fatti contestati al docente risalgono ad alcuni anni fa quando l’uomo era prof di religione delle presunte vittime in un noto liceo torinese. Secondo le studentesse, per anni l’uomo avrebbe adottato comportamenti fuori dalle regole, rivolgendosi alle ragazze con frasi volgari, spinte e chiaramente a sfondo sessuale.

Secondo il loro racconto, il docente, un ultra cinquantenne, avrebbe apostrofato le alunne continuamente con apprezzamenti sul loro aspetto fisico, arrivando infine a frasi decisamente fuori luogo per il suo ruolo e lo scenario in cui sarebbero state espresse e cioè una scuola.

“Come sei bella”, “Tu, con il décolleté molto bello”, alcune delle frasi ricorrenti secondo l’accusa, ma anche “sei la mia piccola pornostar”. Le studentesse hanno rivelato di fatti avvenuti fra il 2018 e il 2021, anche durante la didattica a distanza per la pandemia.

Secondo alcune studentesse, sei delle quali ora parte civile in tribunale, l’uomo non si sarebbe fermato e in alcune occasioni avrebbe anche allungato le mani ad esempio stringendo le ragazze ai fianchi e accarezzano la schiena o le cosce.

Accuse che avevano fatto scattare la sospensione dall’insegnamento da parte della preside e ora anche il processo, ma non accettate completamente dai pm. Dopo le indagini infatti, il pm ha chiesto di derubricare il reato di violenza sessuale in molestie e il tribunale si è riservato di decidere alla fine dell’istruttoria.

Il professore dal suo canto rigetta ogni accusa e parla di semplici atteggiamenti amichevoli con le studentesse, di essere stato frainteso e che le sue frasi nulla avevano a che vedere con il sesso.

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