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Sei anni di violenze sessuali sulla figlia minorenne della compagna, lei lo denuncia: in carcere 62enne

Un uomo di 62 anni di Sulmona è finito in carcere per le violenze sessuali perpetrate ai danni della figlia minorenne dell’ex compagna. Dopo la fine della relazione, la 16enne ha deciso di denunciare. Gli abusi erano iniziati quando la vittima aveva appena 10 anni.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Sei anni di violenze sessuali sulla figlia dell'ormai ex compagna, ancora minorenne. La ragazzina di Sulmona ha finalmente trovato il coraggio di denunciare alle autorità gli abusi subiti dall'ex fidanzato della madre, un ex bancario di 62 anni. L'uomo è finito in carcere con l'accusa di abusi sessuali aggravati e continuati su una minorenne. Stando a quanto reso noto, l'ex bancario dovrà scontare una pena di 5 anni e sei mesi di reclusione per sei anni di violenze sessuali in casa.

L'uomo aveva abusato della figlia della sua ex compagna dal 2009 al 2015, da quando la bambina aveva appena 10 anni, fino ai suoi 16 anni. L'uomo avrebbe anche costretto la minore a guardare e fare uso di materiale pornografico. Per questo motivo, la procura della Repubblica di Sulmona ha accusato il 62enne anche del reato di corruzione di minore, aumentando così gli anni di reclusione rispetto a quanto inizialmente deciso dai giudici di primo grado dopo il rito abbreviato.

La ragazzina, oggi appena 16enne, ha raccontato anni di angherie e violenze subìte in casa dopo la fine della relazione tra il 62enne e la madre. Stando alle prime notizie diffuse, la mamma dell'adolescente sarebbe rimasta all'oscuro di tutto fino alla rottura con l'ex bancario di 62 anni. La giovane ha raccontato di essere stata vittima di violenze fin dai suoi dieci anni, quando il 62enne è entrato nella vita di sua madre, iniziando con lei una relazione. Per sei lunghi anni, la bambina ha tenuto il segreto sugli abusi e sulle umiliazioni sopportate.

L'uomo si è recato spontaneamente nel carcere di Chieti dopo che la Corte di Cassazione ha giudicato inammissibile il ricorso avanzato dal suo avvocato difensore. Respingendo il ricorso del legale, il giudice ha dato di fatto piena esecutività alla sentenza emessa nei suoi confronti.

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