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“Seguita con catena e derisa”, dottoressa compila elenco di minacce dei pazienti e lascia l’incarico

Il caso nel Trevigiano dove una giovane dottoressa ha annunciato il suo addio all’incarico e ai pazienti affiggendo in studio un lungo elenco di minacce che avrebbe ricevuto negli ultimi sei mesi da parte di diversi assistiti.
A cura di Antonio Palma
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"Seguita con una catena fino alla macchina, derisa, sbeffeggiata e minacciata si essere colpita con l'acido", sono solo alcune delle minacce ricevute e messe nero su bianco in un elenco redatto dalla dottoressa Maria Laura Riggi per annunciare il suo addio all'incarico e ai pazienti a Giavera del Montello, in provincia di Treviso. Il lungo elenco, redatto dalla giovane dottoressa, è stato affisso nell'ambulatorio medico perché tutti i pazienti potessero vederlo ma è stato poi fotografato ed è finito così sui social dove ha scatenato una valanga di polemiche.

Nel cartellone, affisso alla parete della sala d'attesa, la 35enne, che aveva preso l'incarico circa sei mesi fa, elenca una lunga scia di episodi spiacevoli. Si va dalle minacce di vario genere, come qualcuno che le avrebbe detto che sarebbe stata colpita con dell'acido, al consiglio di adattarsi perché "Non sei di qua e ti rovino la vita", ai riferimenti "alle persone che fanno bene ad aspettare fuori i medici e a uccidervi", fino agli atteggiamenti che sarebbero stati diffusamente ostili nei confronti di "una tosa del sud senza cervello".

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"Con la presente ringrazio una parte della comunità di Giavera del Montello per non avermi mai accolta, per avermi seguita fino alla macchina con una catena di acciaio lunga tre metri" esordisce la lettera del medico che, dopo l'elenco, infine ringrazia "quella parte di comunità che ha avuto voglia di conoscermi che si fida e mi rispetta e che mi ha accolto e accompagnata". "Senza di voi non sarei riuscita superare tutto questo" conclude il cartellone che invita i pazienti nel nuovo ambulatorio di Volpago.

Affermazioni che hanno creato tanto dibattito nella comunità locale tra chi difende la dottoressa e chi la critica per le accuse generiche, ricordando che anche il suo predecessore era del sud ma non vi erano mai stati problemi. "Mi aveva fatto presente la situazione e avevo sottolineato che si trattava di un lavoro delle forze dell'ordine, cui si è rivolta. Mi dispiace che vada via; è deleterio per un Comune perdere un medico e prendo assolutamente le distanze dagli atti aggressivi. Come sindaco però difendo la mia comunità, che è una realtà accogliente" ha dichiarato ad esempio il Sindaco.

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