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Segregata in casa coi figli per 30 anni: “Fuori c’è il male, la gente è cattiva”

Reclusi, volontariamente, dagli anni Ottanta. E’ una storia terribile quella raccontata da Il Tirreno. La donna, rimasta vedova, si era convinta che fuori fosse pieno di pericoli. Così ha fatto in modo che i suoi due figli, oggi 50enni, non mettessero più piedi fuori. Per 33 anni.
A cura di B. C.
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Una donna, oggi 80enne, avrebbe trascorso da segregata in casa, con i suoi due figli, gli ultimi 30 anni. Nessuno usciva, nessuno entrava da quell’appartamento, nel centro di una delle più celebrate località della Maremma del Sud, nel Grossetano; solo lei, ogni tanto andava fuori a pagare le bollette. La storia è riportata da Il Tirreno che spiega anche le motivazioni per le quali la signora avrebbe preso questa estrema decisione per sé e i suoi ‘bambini’ (che oggi hanno circa 50 anni): “Fuori è pericoloso. Fuori la gente è cattiva. Fuori correte dei rischi. Meglio che restiate in casa. Qui non vi succederà nulla”. La spesa la faceva recapitare direttamente dal supermarket vicino. Cibo surgelato e soprattutto rotoli di scottex che foderavano ogni angolo di quella casa. I figli, ormai 50enni, vittime della madre, lui malato di distrofia muscolare, lei totalmente succube, vivevano con la pensione dell’anziana. La scoperta sarebbe stata fatta soltanto lo scorso anno. La donna è stata costretta a rivolgersi ad un idraulico a causa della rottura di un tubo. Ma l'uomo si è pure rifiutato di eseguire il lavoro: l’odore in quella casa era insopportabile. Così è stato lui a chiamare i tecnici del Comune e ha portato alla luce l’incredibile caso di degrado familiare.

E’ Il Tirreno a raccontare nel dettaglio la storia:

È la fine degli anni Settanta. La famiglia, composta da madre, marito, figlia e figlio, entrambi adolescenti, abita al primo piano di una palazzina sulla via centrale del paese (per riservatezza non si possono rendere noti la località né altri dettagli riconducibili all’identità delle persone coinvolte).

La figlia, ragazza bellissima e a detta di tutti molto intelligente, lavora in un negozio. Il fratello, mente lucidissima, sensibile, educato, è in età da militare. Non è chiaro cosa sia accaduto a questo punto, se un fatto specifico abbia spezzato quel filo di fiducia che lega una madre ai figli, o se quel filo si sia sfilacciato lentamente. La morte del padre forse può aver alimentato inconsce paure. C’è anche una parente che inculca nella donna timori irrazionali. ‘Tienili a casa, non sai chi possono incontrare’, le dice. L’unica cosa certa è che, appena il maschio torna in congedo, da un giorno all’altro in paese i due ragazzi non si vedono più in giro. Scomparsi.

Dopo oltre 30 anni il sindaco, venuto a conoscenza della storia, ha emesso un'ordinanza. L'anziana madre viene portata con il figlio malato in un centro d'accoglienza. La sorella in un altro. "Solo in questi giorni i parenti, contro la volontà dei tre – spiega il sindaco – sono riusciti a entrare" e a sgomberarla. A riaprire le finestre, a far entrare aria pulita.

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