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Sedotti su Skype e ricattati: sexy studentesse nel mirino della Procura

A Genova studentesse universitarie adescavano professionisti con dei giochini erotici per poi estorcere del denaro. Invitavano le vittime a mettersi a nudo davanti alla webcam e li ricattavano con le loro foto e video.
A cura di S. P.
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Per una giovane trevigiana le sue esibizioni hard dinanzi a una webcam volevano essere una trasgressione, almeno fino a quando quegli incontri hanno spinto il suo amante virtuale a ricattarla. “Ho registrato tutto, se non mi dai 500 euro pubblico i video su YouTube”.

Sedotti e poi ricattati su Skype. Le vittime venivano adescate con dei giochini erotici e invogliate a mettersi a nudo davanti alla web-cam. E poi venivano ricattate per evitare che foto e video fossero pubblicati in rete oppure spediti a eventuali mogli e fidanzate. Così, secondo quanto ricostruisce il quotidiano Repubblica, un giro di studentesse universitarie in questi giorni è finito nel mirino della Procura. Una venticinquenne genovese è indagata per estorsione o tentata estorsione. La sexy studentessa, per racimolare soldi, avrebbe chiesto 500 euro a un professionista caduto nella sua trappola. Mentre lui si prestava a compiere giochi erotici, lei fotografava e filmava tutto.

La ragazza è stata denunciata dall'uomo una volta resosi conto di essere stato ingannato. Prima di pagare le avrebbe chiesto qualche giorno di tempo per riflettere, poi si è deciso a rivolgersi alla magistratura. Nell'esposto avrebbe raccontato di aver conosciuto la studentessa attraverso degli amici in comune, poi lo scambio di telefonini, infine l'appuntamento su Facebook e Skype dove avrebbero potuto guardarsi. Ma il caso della 25enne genovese non sarebbe isolato, ci sarebbero altre denunce e tra l’altro anche altre Procure nei mesi scorsi hanno avuto a che fare con questo fenomeno dilagante della “cattura” delle vittime su Internet.

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