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Sedicenne ucciso a Bologna, pochi giorni prima il killer aveva litigato con l’amico della vittima

Qualche giorno prima dell’omicidio, l’adolescente che ha ucciso il 16enne Fallou a Bologna avrebbe litigato con l’amico del cuore della vittima, il giovane rimasto ferito nell’agguato del 4 settembre. Il 16enne deceduto non era presente, ma in quell’occasione tra i due ragazzini erano volate solo parole. La litigata era culminata in un inseguimento che però non aveva avuto conseguenze.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Qualche giorno prima dell'aggressione che è costata la vita al 16enne Fallou, ucciso con una coltellata al cuore da un coetaneo mentre difendeva un amico, ci sarebbe stata una prima lite in strada tra l'assassino e il gruppo di amici della vittima. Il 31 agosto, infatti, l'aggressore avrebbe discusso con l'amico dell'adolescente ucciso il 4 settembre.

Di questo primo confronto si sarebbe già parlato in varie testimonianze raccolte dagli investigatori. I cattivi rapporti tra il gruppo di amici di Fallou e il giovane accusato di omicidio non sono infatti nuovi agli inquirenti: l'adolescente rimasto ferito nella rissa aveva infatti già discusso con l'aggressore sui social. Nelle chat gli aveva intimato di "non prendersela con i ragazzi più piccoli" e di rivolgere il proprio rancore solo verso di lui.

Il 31 agosto, secondo quanto emerge dalle indagini, l'aggressore avrebbe incontrato gli amici di Fallou poco lontano dalla zona dove qualche giorno dopo è avvenuto l'omicidio. In quell'occasione l'adolescente non era presente e tra il suo assassino e l'amico rimasto ferito sono volate solo parole. La lite con gli amici del 16enne ucciso sarebbe culminata anche in quell'occasione in un inseguimento: secondo quanto finora emerso, il ragazzino che il 4 settembre ha accoltellato Fallou era fuggito ed era stato inseguito da un gruppetto di adolescenti che poi aveva desistito.

Qualche giorno dopo, invece, il 16enne ha nuovamente incrociato il gruppo di rivali. Secondo quanto da lui raccontato dall'indagato, dopo la rissa al parco con l'amico del cuore di Fallou, era tornato a casa ma era stato presto raggiunto da altri ragazzini. L'unico a placcarlo alle spalle, secondo quanto da lui riferito, sarebbe stato Fallou. Nella sua versione della storia, la coltellata al cuore sarebbe stata un riflesso dovuto alla paura, la conseguenza di colpi sferrati alla cieca.

Diversa è invece la storia raccontata dal 16enne rimasto ferito, lo stesso che Fallou stava difendendo al momento dell'omicidio. L'adolescente, come ormai è noto, ha raccontato di aver fatto a pugni con il rivale e di averlo poi visto fuggire con il suo cellulare. Fallou è stato l'unico che lo ha raggiunto in poche falcate e dopo averlo placcato, avrebbe tentato di recuperare lo smartphone dell'amico.

L'aggressore ha confermato di non aver mai interagito con Fallou prima del 4 settembre e di non sapere chi fosse. Un anno prima, il 16enne aveva però presentato una denuncia contro altri due ragazzi, probabilmente membri del gruppo di amici della vittima e del ragazzino rimasto ferito. Il giovane ha raccontato di essersi sentito in qualche modo preso di mira dal gruppo di ragazzini.

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