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Seconda ondata Covid in Italia, Crisanti: “Evitare lockdown con coprifuoco e chiusura delle scuole”

Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all’Università di Padova, ha parlato di emergenza Coronavirus in Italia nel corso della diretta live di Fanpage.it su YouTube: “Evitare lockdown per i danni sociali ed economici che comporta. Ci sono però delle vie di mezzo, che servono a diminuire i contatti sociali, come coprifuoco, limitazione dell’attività degli esercizi pubblici o la chiusura delle scuole. Le mascherine sono essenziali ma non bastano”.
A cura di Ida Artiaco
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"Per abbattere la trasmissione del Coronavirus servirebbero misure più stringenti, come il lockdown. Ma nessuno lo vuole per i danni sociali ed economici che comporta. Ci sono però delle vie di mezzo, finora mai sperimentate, che servono a diminuire i contatti sociali". A parlare è Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all'Università di Padova, che, intervenendo alla diretta live di Fanpage.it su YouTube, ha fatto il punto della situazione sulla seconda ondata di Covid-19 in Italia. Per evitare un blocco rigoroso, come quello che si è avuto la scorsa primavera, l'esperto ha parlato di altri provvedimenti che potrebbero essere attuati per frenare la risalita della curva delle infezioni. "Le interazioni sociali sono il meccanismo di trasmissione del virus per questo vanno limitate. Bene allora il coprifuoco o la limitazione dell'attività degli esercizi pubblici o ancora la chiusura delle scuole. Le mascherine non bastano. Sono essenziali ma non bastano".

Nel caso in cui le nuove misure stabilite dal governo col nuovo Dpcm del 18 ottobre e quelle attuate a livello regionale funzionassero, provocando una diminuzione del numero dei casi, che proprio in questi giorni ha raggiunto cifre record mai toccate dall'inizio dell'emergenza, bisogna consolidarne l'effetto. "Non possiamo andare avanti con misure di contenimento, aperture e poi di nuovo altre chiusure, perché si viene a creare un'altalena che uccide qualsiasi forma di economia. Va implementato il sistema di tracciamento, che ora è sbriciolato. Ci sono due problemi: uno di capacità, perché si fanno troppi pochi tamponi ed è difficile attuare le misure che hanno più effetto, e poi di strategia, basato sul cosiddetto contact tracing, un approccio inefficace perché si basa sulla raccolta di informazioni da parte di un soggetto positivo che spesso omette chi ha incontrato. Immaginiamo la Lombardia oggi, con 4000 contagi: si dovrebbero individuare almeno una decina di contatti per positivo, cioè circa 4000 persone. È inconcepibile. Siamo arrivati tardi e con un metodo sbagliato. Avremmo dovuto attuare piuttosto un network tracing. E poi bisognerebbe fare il tampone a tutti. La Cina ha sperimentato su scala gigantesca questo stesso approccio: ha avuto 9 casi in una città e ha fatto 9 milioni di tamponi. I dati di oggi ci dicono che serve un approccio del genere, non possiamo ripetere gli stessi errori".

Sulla proposta che lo stesso Crisanti aveva avanzato di lockdown durante le vacanze di Natale ha detto: "Sono stato abbastanza ottimista, parlando di un blocco inevitabile a Natale se i contagi continuano a salire. È un buon periodo per questo, perché ci sono 3 settimane di vacanze per le scuole, le attività produttive sono a ritmo ridotto e si sarebbe dovuto anche impedire di effettuare viaggi interregionali, pur salvaguardando le attività commerciali. In questo modo si sarebbe resettato il sistema e abbassato il numero dei positivi".

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