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Seby a 15 anni continua la lotta al cancro: “Non perdiamo la luce in fondo al tunnel”

Sebastiano Quattrocchi, 15enne siciliano, aveva commosso tutta Italia con la sua storia: dopo aver scoperto di avere un tumore al cervello, aveva dato inizio ad una gara di solidarietà e grazie ai contributi delle persone era riuscito a volare in Australia e ad operarsi. Ma il cancro si è ripresentato con due metastasi e ora deve tornare a Sydney. L’appello del papà: “Percorriamo questo lungo viaggio senza perdere di vista la luce in fondo al tunnel buio”.
A cura di Ida Artiaco
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Giovanni Quattrocchi e il figlio Sebastiano (Facebook).
Giovanni Quattrocchi e il figlio Sebastiano (Facebook).
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Con la sua storia aveva commosso l'Italia intera, che si era mobilitata affinché volasse in Australia e potesse sottoporsi alle cure necessarie per sopravvivere. E ora Sebastiano, insieme al papà Giovanni Quattrocchi, torna a fare un nuovo appello: il tumore al cervello che lo aveva colpito si è ripresentato con due metastasi e ha bisogno di un altro viaggio dall'altra parte del mondo per poter continuare a sperare di vivere. "Ringraziamo chi ci ha aiutato – dice a Fanpage.it Giovanni -. Il peggio era stato superato, ma abbiamo scoperto che Seby ha delle metastasi che non ci saremmo aspettati. L'intervento che ha fatto in Australia qualche mese fa, e per il quale abbiamo ricevuto tanti contributi, è andato bene, ma ora dobbiamo riprendere la nostra battaglia".

Il calvario di Sebastiano e della sua famiglia è cominciato lo scorso mese di ottobre, quando il ragazzo, originario di Acireale, ha scoperto, a soli 15 anni, di avere un tumore alla ghiandola pineale, pochi giorni dopo il suo compleanno. I mal di testa, la nausea e i dolori al collo che lo affliggevano si sono rivelati sintomi di questo tipo di cancro, che ha colpito solo 3 persone in tutta Italia. "Le altre due non ce l'hanno fatta – ricorda il papà -. In tutto il mondo ci sono 17 casi e quelli che sono riusciti a sopravvivere si sono fatti operare in centri specializzati, come Sebastiano". L'adolescente ha subito negli ultimi mesi ben 7 operazioni. La prima, il giorno stesso della diagnosi di cancro, perché rischiava di andare in coma, la seconda 15 giorni dopo per ridurre la massa tumorale, effettuata a Milano. "Lo scorso novembre ci hanno detto che mio figlio sarebbe morto di lì a un mese, che non avremmo festeggiato il Natale con lui – continua Giovanni -. Poi l'ho portato in Australia, grazie anche alla solidarietà delle persone che ci sono state vicine. Qui il dottor Teo Charlie ha di nuovo operato mio figlio, togliendo il 100% del tumore".

Ritornato in Italia, Sebastiano ha cominciato un ciclo di radioterapia a Milano. "Poi ho portato mio figlio al Gemelli di Roma – continua Giovanni – dove è stato operato a causa di un idrocefalo e salvato in extremis. A quel punto, hanno fatto una tac di controllo totale, ma mentre alla testa non c'era più niente, si nota più giù una metastasi, un piccolissima macchia di 7 millimetri. L'hanno tolta ma ha generato una nuova metastasi e ora non vogliono più intervenire perché è troppo interna". Per questo, la famiglia Quattrocchi ha intenzione di ritornare a Sydney dal dottor Charlie e tentare il tutto per tutto. "In Australia ci diranno se queste nuove masse partono dal cervello. Se qui non ci sarà nulla, farà radio e chemio per uccidere tutte le cellule malate. Vorrei solo che mio figlio possa vivere la vita di un ragazzino di 15 anni. Ma ci servono 50mila euro". Per questo, è stata lanciata sulla pagina Facebook dedicata a Sebastiano una nuova raccolta fondi. "La vostra solidarietà – dice – ci dà la forza di lottare e percorrere questo lungo viaggio senza perdere di vista la luce in fondo al tunnel buio".

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