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Sea watch torna in mare con una nuova nave: “La risposta al blocco delle navi umanitarie”

“Insieme a Medici senza frontiere, mentre l’Italia blocca le navi umanitarie, SeaWatch continuerà a soccorrere le persone che l’Europa lascerebbe annegare” hanno scritto dalla Ong annunciando il ritorno in mare per salvare naufraghi e migranti nel Mediterraneo dopo il blocco della precedente imbarcazione da parte delle autorità italiane.
A cura di Antonio Palma
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"Questa è la nostra risposta al blocco delle navi umanitarie: continuare a provare, perché non sappiamo e non possiamo fare altro. E perché ce lo hanno chiesto più di 500 organizzazioni della società civile europea, donandoci una nave che salvi le persone" così la portavoce di SeaWatch ha annunciato il ritorno in mare della Ong tedesca per salvare naufraghi e migranti nel Mediterraneo dopo il blocco della precedente imbarcazione da parte delle autorità italiane. La nuova nave, ribattezzata Sea watch4, è salpata ieri, nel giorno di Ferragosto, dal porto spagnolo di Buriana pronta a raggiungere la zona dei soccorsi nelle acque internazionali  tra Italia e Libia dove ormai non ci son più navi di aiuto per i naufraghi che cercano di attraversare il mare. Insieme a Medici senza frontiere e con il supporto di United4Rescue, mentre l'Italia blocca le navi umanitarie, SeaWatch continuerà a soccorrere le persone che l'Europa lascerebbe annegare" hanno scritto dalla Ong.

Ad appoggiare la nuova nave di Sea Watch ci sarà Medici senza frontiere il cui team medico è già a bordo della nave umanitaria a supporto ma anche da tante altre organizzazioni umanitarie, realtà associative, istituzioni e cittadini. "Salutiamo con gioia la partenza di questa nuova nave dedicata alla ricerca e soccorso in mare nata da una partnership tra SeaWatch Italy, Medici senza frontiere  e la coalizione United4Rescue. Salvare vite umane non è un reato!" hanno scritto ad esempio da Amnesty Italia.

Non a caso la prima missione della nuova nave affidata alla Ong è arrivata da United4Rescue, una coalizione di oltre 500 soggetti della società civile. Una missione necessaria secondo Medici senza frontiere che ricordano che il flusso de partenze dal coste africane vero l'Europa non si è mai interrotto con tutte le sue tragedia.  "Siamo Partiti insieme a Sea-Watch Italy, siamo ora diretti verso il Mediterraneo centrale dove, nelle ultime 6 settimane, più di 3.500 persone hanno provato a fuggire dalla Libia attraverso il mare. Nonostante non ci fossero navi di soccorso a salvarli", ha scritto infatti Msf su Twitter. Il varo della Sea watch4 si è reso necessario perché la precedente nave battente bandiera tedesca da inizio luglio in fermo amministrativo a Porto Empedocle a seguito di una ispezione della Guardia Costiera che ha rilevato a bordo irregolarità di natura tecnica e operativa "riguardanti la sicurezza e la tutela ambientale".

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