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Sea Eye 4 salva 114 migranti e prepara lo sbarco a Salerno: “Senza acqua e cibo per giorni”

Le persone soccorse in mare scenderanno a terra martedì 22 agosto al Molo Manfredi. Il capo della missione: “Serve uno sforzo europeo”.
A cura di Eleonora Panseri
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È atteso per domani mattina, martedì 22 agosto, nel porto di Salerno lo sbarco di 114 migranti salvati dalla Sea Eye 4. La nave battente bandiera tedesca dell'omonima organizzazione non governativa attraccherà al Molo Manfredi. Le persone sono state soccorse durante tre diverse operazioni di salvataggio, molti provenienti dal Bangladesh, altri da Palestina, Egitto e Siria. Viaggiavano su tre diverse imbarcazioni partite dalla Libia, due delle quali "sono rimaste alla deriva senza cibo, carburante e acqua per diversi giorni", riferiscono fonti interne alla missione.

Tra loro ci sarebbe anche un minore, ha raccontato a Fanpage.it il capo della missione, Arnaud Banos. "Malta ci ha rifiutato l'autorizzazione a procedere allo sbarco in un porto sicuro, in una chiara rinuncia della propria responsabilità di proteggere le persone, e per questo verremo accolti a Salerno, in Italia".

Secondo la legge marittima, Malta sarebbe stata infatti responsabile del coordinamento delle operazioni, ma non ha risposto alle richieste della nave, prolungando il tempo che le persone salvate hanno dovuto trascorrere in mare. "Soprattutto per quanti hanno gravi problemi di salute questa è un'umiliazione e una violazione dei loro diritti", si legge in un post sulla pagina Facebook della ong.

Le operazioni di salvataggio

Secondo quanto riportato dalla Ong, durante le operazioni di salvataggio, avvenute tra il 17 e il 19 agosto, sulle imbarcazioni recuperate alla deriva sono state trovate quattro persone prive di sensi e, come avrebbero raccontato gli altri sopravvissuti soccorsi, una di loro sembra sia rimasta incosciente per più di un giorno. Appena portate sulla Sea Eye 4, sono state immediatamente curate e stabilizzate dai medici della nave. In più, diverse persone soccorse si sarebbero conosciute nello stesso campo di detenzione e a bordo i volontari hanno assistito a scene toccanti.

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"Il nostro lavoro di ricerca e salvataggio è fondamentale, e allo stesso tempo però non può sostituire un serio e coordinato sforzo di tutta l'Europa che risponda a questa emergenza umanitaria. Nessuno dovrebbe essere lasciato a morire in mare", ha aggiunto Banos. Al momento a bordo la situazione sarebbe stabile, mentre il personale sta effettuando gli ultimi check-up medici e si sta preparando per lo sbarco di domani mattina.

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