“Se non torni con me fai la fine di quella Giulia”: 64enne perseguitava e minacciava la ex, arrestato
“Se non torni con me fai la fine di quella Giulia di cui parlano in tv”, questa è solo una delle ultime minacce che un 64enne siciliano del Siracusano aveva indirizzato alla ex compagna per intimarle di tornare con lui e costringerla con la forza a riprendere la relazione sentimentale interrotta. Il chiaro riferimento è alla povera Giulia Cecchetin, la ragazza veneta uccisa dall’ex fidanzato reo confesso Filippo Turetta a Vigonovo, nel Veneziano. L’ennesima vicenda di violenza sulle donne arriva dalla cittadina di Priolo Gargallo, dove l’uomo è stato ora arrestato dalla polizia di stato su ordine dei giudici.
La svolta dopo la denuncia circostanziata alle forze dell’ordine da parte della vittima delle minacce dell’uomo. Nei confronti del sessantaquattrenne gli agenti del Commissariato di Priolo Gargallo hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari con uso del braccialetto elettronico disposta dal giudice per le indagini preliminari di Siracusa su richiesta della locale procura della Republbica. A suo carico le accuse di stalking e atti persecutori.
L’arresto è scattato pochi giorni dopo la denuncia della vittima che aveva descritto alle forze dell’ordine un quadro allarmate di quanto subito nell’ultimo periodo ad opera dell’ex compagno. La donna ha raccontato che da quando lo aveva lasciato l’uomo aveva iniziato a perseguitarla in vari modi con pedinamenti e molestie di ogni tipo. Il 64enne si sarebbe reso protagonista di diverse aggressioni verbali, culminate poi nella minaccia esplicita riferita a Giulia Cecchettin che ha spinto la donna a denunciarlo temendo per la sua vita.
“L’arrestato, con condotte reiterate, aggrediva verbalmente, pedinava e molestava l’ex compagna minacciandola con la seguente espressione: ‘se non torna con me gliela faccio finire come a quella di cui stanno parlando in televisione’” scrive la polizia, ricordando che ”comportamenti violenti, perpetrati nei confronti delle donne, vanno prontamente denunciati da parte delle vittime che, con fiducia, devono rivolgersi alle forze di polizia, certe di avere una celere risposta operativa e una sicura protezione, per evitare che le situazioni, degenerando possano sfociare a più gravi conseguenze”