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“Se non sparisci ti pesto, ucciditi”: i messaggi del fidanzato a Claudia De Chirico, morta impiccata 8 anni fa

I messaggi inviati da Davide Falcetta alla fidanzata Claudia De Chirico, morta suicida sotto un cavalcavia a Terlizzi nel 2016: “Se non sparisci ti pesto. Ucciditi”. Il ragazzo indagato per il reato di maltrattamenti aggravati.
A cura di Ida Artiaco
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Claudia De Chirico
Claudia De Chirico

"Se non sparisci ti pesto. Ucciditi". E ancora: "Devi sparire sotto un ponte". Sono questi alcuni dei messaggi inviati da Davide Falcetta a quella che all'epoca era la sua fidanzata, Claudia De Chirico. Era il 2016: quell'anno, a dicembre, Claudia a soli 22 anni è morta suicida, trovata impiccata nel sottopasso ferroviario di via Mazzini, a Terlizzi. Si era tolta la vita stringendosi attorno al collo il caricabatterie del cellulare.

Dopo 8 anni da quel tragico gesto, Falcetta, oggi 35enne, è indagato per il reato di maltrattamenti aggravati, seguiti da suicidio, un reato che prevede la pena sino a 24 anni di reclusione. Sono stati propri questi messaggi, alcuni dei quali pubblicati da La Repubblica, che non erano in un primo momento finiti nel fascicolo di indagine, a indurre la gip del Tribunale di Trani, Marina Chiddo, a respingere la richiesta di archiviazione della Procura e a indagare Falcetta non più per istigazione al suicidio.

Secondo la giudice, la 22enne si sarebbe tolta la vita a causa "della progressiva nullificazione della propria persona in cui era venuta a trovarsi in conseguenza delle condotte vessatorie, violente e minacciose, poste in essere dal compagno convivente".

Per anni, infatti, questi messaggi non sono stati analizzati dai carabinieri perché un brigadiere non li aveva riversati nel fascicolo. Ora, però, sono tornati al centro delle nuove indagini. Tra gli altri sms ritrovati, più volte la ragazza aveva scritto alla sua migliore amica: "Davide alzava le mani".

I due, poche ore prima che Claudia venisse ritrovata senza vita, avevano partecipato ad un ricevimento nuziale. Avevano litigato, come spesso accadeva, per questioni di gelosia. E, proprio da quel litigio, sarebbero poi scaturiti una serie di eventi culminati proprio nella morte della. I familiari della giovane hanno sempre rigettato l’idea che la 22enne avesse deciso spontaneamente di rinunciare a vivere. "Siamo molto contenti che questo provvedimento sia arrivato e che l’inchiesta non sia stata archiviata. Ci sono ancora troppi aspetti da chiarire", ha commentato la mamma di Claudia al Corriere della Sera.

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