Se non ora quando? Il popolo rosa invade Siena
Siena si tinge di Rosa. Le donne di "Se non ora quando" tornano a riunirsi e stavolta hanno scelto la città del palio. Mentre scriviamo la loro manifestazione è ancora in corso: nel Prato di Sant'Agostino ci sono più di 1200 donne giunte da ogni parte d'Italia. Sono giovani mamme, lavoratrici precarie, studentesse ma anche libere professioniste, donne in carriera o esponenti delle istituzioni. La piazza trabocca di palloncini rosa e striscioni che inneggiano alla dignità della donna. Tutte a Siena per fare il punto della situazione sulla condizione della donna in Italia e denunciare quello che proprio non va giù.
GLI INTERVENTI- Nonostante l'atmosfera festosa che accompagna la manifestazione, gli spunti amari di riflessione non sono mancati. A partire dalla recente manovra finanziaria che, tra l'altro, prevede l'innalzamento dell'età pensionabile del gentil sesso. "E' in atto uno scippo a tutte le donne. Sono 4 miliardi eliminati dalla manovra finanziaria, che erano destinati, nei prossimi 10 anni, a politiche di conciliazione e legate al femminile"- ha fatto notare l'associazione "Pari o dispari" che si è schierata con forza contro il discusso provvedimento dell'esecutivo. Dello stesso parere anche Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, che ha definito la manovra "misogina, perché colpisce proprio l'occupazione femminile". Anche Linda Laura Sabatini, direttrice centrale Istat, è intervenuta nel dibattito in corso a Siena, sottolineando che "la situazione delle donne nel nostro Paese è critica", considerando il fatto che "meno di metà delle donne lavora, al Sud neanche un terzo". Per il Partito Democratico presenti Rosy Bindi e Livia Turco. "Oggi a Siena si tiene l'incontro fondativo del movimento delle donne. Da ora in poi continueremo ad allargare la rete e a porre la nostra agenda di temi alla comunità politica. Nel contempo, continueremo un lavoro importante sulla coscienza di sé delle donne, sulla loro forza, sulla loro capacità di dare una svolta al Paese"- ha dichiarato la regista Cristina Comencini.
BISSATO IL RADUNO DEL 13 FEBBRAIO- La parte rosa dell'Italia torna quindi a farsi sentire dopo la grande manifestazione del 13 febbraio scorso a Roma. In quel caso le donne a scendere in piazza furono oltre un milione. Si protestava, come sottolinearono le promotrici, contro "il modello di relazione tra donne e uomini, ostentato da una delle massime cariche dello Stato, il quale legittima comportamenti lesivi della dignità delle donne e delle istituzioni". Il riferimento, chiarissimo, era al noto caso Ruby che vedeva implicato il Presidente del Consiglio Berlusconi.