“Se mi denunci uccido nostra figlia”: butta la vernice addosso alla moglie con la bimba in braccio
![immagine di repertorio](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/2023/08/aggressione-7-1200x675.jpeg)
Anni di insulti e aggressioni, anche nei confronti delle figlie, accompagnati da una minaccia agghiacciante: "Ti ucciderò nel sonno". L'incubo per una donna di Lizzanello, in provincia di Lecce, è finito nella serata di venerdì 7 febbraio. I carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato un 48enne con l’accusa di maltrattamenti in famiglia.
L’intervento dei militari dell'Arma è stato richiesto dalla moglie, che ha chiamato il 112 dopo essere stata minacciata di morte dal marito. Durante una lite, l’uomo aveva impugnato un fucile regolarmente detenuto, ma la donna è riuscita a mettersi in salvo fuggendo dall’abitazione.
Portata in ospedale dalle stesse forze dell'ordine, le sono stati riscontrati traumi alla testa, al braccio e al ginocchio sinistro, insieme a escoriazioni e lividi. Ma le ferite più profonde erano quelle che non si potevano vedere. "Una volta dimessa, ha finalmente trovato il coraggio di parlare: ha raccontato di anni di abusi, minacce e maltrattamenti continui.
E le violenze non erano riservate solo a lei. Anche le figlie, oggi di 11 e 13 anni, erano infatti vittime della furia dell’uomo. In un’occasione, avrebbe messo le mani al collo di una delle piccole, rischiando di soffocarla. “Se mi denunci, la uccido" avrebbe urlato. In un’altra, avrebbe rovesciato un secchio di vernice sulla faccia della moglie mentre teneva in braccio una delle bambine. E ancora, dopo aver versato addosso una bottiglia di tè alla donna, le avrebbe detto: "È meglio sputarti addosso che colpirti con i pugni".
![Le armi sequestrate all'uomo](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/2025/02/Screenshot-2025-02-10-alle-18.22.15.jpg)
Venerdì sera la situazione è esplosa nuovamente. Durante un litigio, il 48enne ha preso un fucile regolarmente detenuto e l’ha minacciata di morte. Ma stavolta la donna non è rimasta inerme: è riuscita a fuggire e a chiamare il 112. I carabinieri, giunti prontamente sul posto, lo hanno trovato mentre cercava di scappare. Nel suo giubbotto avevano anche una lama di 14 centimetri. Per il 48enne, sentito il parere del pubblico ministero di turno, si sono aperte le porte del carcere di Lecce.