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Se l’insegnante è bello è anche più bravo

Da uno studio condotto per sette anni all’Università della Calabria è emerso che la bellezza influisce pesantemente sul giudizio degli studenti verso i professori, per cui chi è più attraente sembra anche più bravo.
A cura di Antonio Palma
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Se l'insegnante è bello è anche più bravo

Se l'insegnante è bello è anche più bravo, non è la trovata pubblicitaria di qualche prodotto di bellezza per docenti, ma il risultato di una ricerca scientifica sulle valutazioni che gli studenti danno alla didattica universitaria dei singoli professori. Nel corso dello studio empirico condotto per sette anni su un campione di studenti della facoltà di Economia dell’università della Calabria, i ricercatori Michela Ponzo e Vincenzo Scoppa si sono accorti, infatti, che a parità di caratteristiche del corso e del docente, un professore considerato più attraente ottiene una valutazione della didattica nettamente migliore degli altri.

Indice di bellezza in base ai giudizi di altri studenti – Lo studio pubblicato su lavoce.info ha preso in considerazione 190 docenti di varie discipline raccogliendo per ognuno di loro una serie di informazioni sull'attività accademica e scientifica e realizzando poi un "indice di bellezza" in base alle valutazioni degli studenti di altre facoltà che non li conoscevano e a cui venivano mostrate delle foto dei professori. Confrontando poi questo indice di bellezza con i questionari sulla valutazione della didattica, previsti dalla legge 370 del 1999 per valutare l'efficacia dei corsi universitari da parte degli studenti, si è scoperto l'effetto positivo che la bellezza ha sulla valutazione del professore.

Ombre sulla reale efficacia della valutazione della didattica – Questa influenza della bellezza sui giudizi complessivi dei professori riguarda sia i docenti maschi che femmine anche se l’effetto risulta più marcato per queste ultime. Insomma un'insegnante più attraente riceve in generale un giudizio più positivo anche sulle sue capacità didattiche al di là dell'effettiva bravura. Tutto questo conferma ciò che era in parte già noto, vale a dire che nelle relazioni personali come nel determinare il successo nel mondo del lavoro la bellezza resta un fattore importante. Al contempo però, lo studio crea qualche dubbio sull'efficacia degli strumenti oggi utilizzati nella valutazione della didattica, che a breve diventeranno essenziali come vuole la legge Gelmini per la riforma del sistema universitario.

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