Dare fuoco a una camionetta dei carabinieri pensando di cambiare il futuro degli sfruttati è come infilare il pisello nel buco della serratura per raccontare agli amici di aver scopato. Puoi anche convincerti che sia così, che questa cosa funzioni e che sia la rivoluzione dei rapporti sessuali, e che se tutti insieme infilassimo il pisello nel buco della serratura, o scrivessimo sul muro delle banche "banche merda" poi le banche erogherebbero più mutui, o scoperemmo tutti di più. Ma non è così. Io, almeno, penso che non sia così.
Questa era la premessa per il racconto del fatto. Il fatto è questo: per gli scontri del 15 ottobre 2011 sono stati condannati 15 manifestanti, per un totale di 61 anni di reclusione. Al giovane che incendiò il blindato della polizia sono stati dati 9 anni.
La violenza sessuale è punita dai 5 ai 10 anni, con riduzione fino a due terzi nei casi di minore gravità.
La pedofilia dai 7 anni ai 14, se il bambino è più piccolo di dieci anni di età.
Se picchio qualcuno, a esempio una donna perché è lesbica, reclusione fino ad un massimo di 4 anni.
Se incendi una camionetta non sarai mai mio amico, ma anche per i non amici bisogna riconoscere la sproporzione fra il fatto e la pena, quando questa c'è. E secondo me in questo caso la sproporzione c'è. Perché incendiare una camionetta della polizia non può essere più grave del picchiare una donna per strada, oppure più grave di stuprare un bambino di sei anni. Proprio no.