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Se hai un figlio autistico quando compie 18 anni guarisce. Ma solo per la legge italiana

L’assurda storia di Tommy che il 26 febbraio compirà 18 anni. È autistico ma per la legge al compimento della maggiore età non lo sarà più. Il padre, il giornalista Gianluca Nicoletti, organizza la mobilitazione a Roma per sensibilizzare su quest’aspetto poco noto del rapporto tra malattia e burocrazia italiana.
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Verrebbe da allargare le braccia e poi battere forte i pugni sui tavoli. Ma non si risolverebbe niente. Meglio fare come Gianluca Nicoletti, voce radiofonica, autore e scrittore che quando parla del figlio Tommy, autistico, usa il racconto civile, il paradosso e quando serve, l'ironia. In questo modo le storture italiane risaltano di più. Ci si incazza lo stesso però. Succede che Tommy il 26 febbraio 2016 spegnerà le 18 candeline. Non è solo un compleanno, per un giovane autistico. «A tutti gli effetti non sarà più considerato un autistico. Entra nel limbo dei fantasmi, di quelli che qualche psicanalista d’antàn chiama ‘i post autistici'» scrive il papà. «C’è da mettersi le mani nei capelli: io per casa ho ancora a tutti gli effetti un bambino da sorvegliare come se avesse tre anni, anche se è alto due palmi più di me e pesa 90 chili». Ci sono problemi d'ogni tipo in questo caso. Nicoletti racconta che al centro di assistenza fiscale gli hanno rammentato quel che definisce «l’aspetto più ridicolo della questione». «Tommy non è più autistico quindi dovrò nuovamente rifare tutta la trafila per la 104 (la legge che regola l'assistenza ai disabili ndr.) che scade devo ricominciare a fare tutto daccapo».

La burocrazia italiana non perdona. «Prima che arrivi il 26 febbraio serve un certificato del medico di base che attesti che non è guarito dalle sue precedenti situazioni ovvero che e ancora autistico e soffre di epilessia – scrive Nicoletti – . Questo servirà per l'Inps al fine di assicurarsi che l’indennità di accompagnamento, che sarà automaticamente sospesa con l’entrata nel diciottesimo anno e per tutti i mesi a venire venga rimborsata quando Tommy riavrà nuovamente la 104, i cui benefici legati ai permessi sul lavoro saranno sospesi (ne usufruiva la madre). Spero davvero che non sia così, c’è da spararsi».

Dinanzia a tutto ciò, lo dicevo, c'è da arrabbiarsi forte. O c'è da usare l'arma intelligente della sensibilizzazione attraverso l'ironia. E il sorriso, che non può e non deve mancare mai. E così, spiega l'autore di Golem, «vi comunico la mia prima mossa: una grande festa per i 18 anni di Tommy». Il 26 febbraio, a Roma (la location è ancora da stabilire) ci sarà la festa per Tommy. E per tutte le famiglie che si trovano alle prese con guazzabuglio legislativo italiano che quando c'è da togliere tempo e pazienza ai più deboli, non si risparmia mai.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. È autore del libro "Se potessi, ti regalerei Napoli" (Rizzoli). Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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