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“3mila euro se fai sesso con me”. Testimonianza shock della segretaria di De Fanis

Spunta anche il bigliettino dove l’assessore mise “nero su bianco” l'”accordo” con la segretaria. “Do 3mila euro per amore con regalo”.
A cura di D. F.
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"Io sottoscritto Luigi De Fanis […] nuovo accordo per novembre […] do 3mila euro […] per amore con regalo". Più: "Cena con riconsiderazione della nostra situazione". E' il contenuto del bigliettino che ha messo nei guai il mese scorso Luigi De Fanis, assessore alla Cultura della Regione Abruzzo ed esponente di spicco del centrodestra locale accusato di aver preteso dalla sua segretaria dei rapporti sessuali in cambio di denaro. Si tratta di un foglietto recuperato dalla spazzatura e ricostruito dalla donna con dello scotch dove si possono leggere, scritte a mano, alcune righe a dir poco imbarazzanti. E' stato pubblicato, insieme a degli estratti dell'interrogatorio alla segretaria, da La Repubblica.

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La donna ha raccontato agli investigatori: "Lui era talmente ossessionato da me. Un giorno ha anche buttato a terra i computer in ufficio, ha fatto un macello…". Poi prosegue: "Così lui mi fa un foglio, mi chiama e mi dice: senti, io mo ti faccio un contratto. Se tu quattro volte al mese stai con me io ti do 3mila euro al mese. Allora io sentendo sta cosa gli ho detto: scusa, me la scrivi per favore? Voglio il contratto scritto […]. E lui me l'ha scritta. Me l'ha scritta e mi ha fatto l'assegno. Gli ho detto: adesso firmalo. È un contratto, lo devi firmare. Dopo questo, lui si è reso conto, evidentemente, che io avrei fatto qualcosa e lo ha strappato. E l'ha buttato nell'immondizia. Io vado via e chiamo l'altra segretaria e dico: Concetta, per favore, mettimi da parte l'immondizia dell'assessore, perché ha strappato una cosa e gli serve per domani. La devo riprendere perché gli serve, ha sbagliato a strapparla. Così il giorno dopo vado in ufficio e ricompongo questo foglio con il relativo assegno che mi aveva fatto. Era un foglio piccolo giallo e poi lo aveva fotocopiato e io ho cercato di ricomporre tutti e due. Con il relativo assegno che era… era datato 28 novembre. L'assegno è da 2mila perché non ce li aveva… Mi ha detto: poi te lo faccio il mese prossimo. E così ho messo tutto da parte…".

Luigi De Fanis – secondo la testimonianza della segretaria – l'avrebbe anche minacciata di morte. L'assessore infatti girava abitualmente con una pistola: "Un giorno – fa mettere a verbale la donna – arriva con una busta in mano e inizia a tirare fuori alcune cose […]. A un certo punto tira fuori questa pistola e mi minaccia, mi dice che se… insomma… se io non… non stavo con lui non dovevo stare con nessuno, e quindi lui mi avrebbe uccisa e si sarebbe ucciso pure lui. Questa era la sua fissazione. Io non potevo parlare con nessuno. Mi ha puntato la pistola al viso…". Sempre secondo la segretaria, l'assessore voleva addirittura uccidere la moglie. "Voleva riscuotere l'assicurazione che poco prima aveva aumentato alla moglie perché lui era senza soldi e aveva uno scoperto in banca di… non lo so se 70mila euro". E ancora: "Ha tentato di avvelenarla con un farmaco che provoca l'infarto, ma non c'è riuscito. Lui è medico e la ricetta se l'è fatta da solo".

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