video suggerito
video suggerito

Scuole italiane a pezzi: un edificio su cinque ha lesioni. Manca anche carta igienica

Nel Rapporto su sicurezza, qualità e accessibilità di Cittadinanzattiva viene delineato un quadro ancora preoccupante sulle condizioni di salute delle migliaia di edifici scolastici frequentati ogni anno da quasi 8 milioni di alunni italiani. Nessuna manutenzione, senza scale di sicurezza, aule spesso fatiscenti. Peraltro più della metà delle scuole in zone a rischio sismico.
A cura di Biagio Chiariello
17 CONDIVISIONI
Immagine

Quattro edifici scolastici su dieci hanno una manutenzione carente, oltre uno su cinque presenta danni strutturali, nella metà dei casi gli interventi di ristrutturazione non sono stati effettuati. Più della metà delle scuole, inoltre, si trova in zona a rischio sismico e più di una su dieci a rischio idrogeologico. “E l’anagrafe dell’edilizia scolastica è un’opera non aggiornata e incompleta”, spiega Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale del settore scuola dell’organizzazione Cittadinanzattiva che oggi ha presentato a Montecitorio il tredicesimo rapporto sulla sicurezza, la qualità e l’accessibilità della scuola. Oltre ad individuare una serie di problemi strutturali, la onlus precisa anche che “l’Anagrafe dell’edilizia scolastica, varata ad agosto, resta ancora un’opera non aggiornata ed incompleta”e che “sui finanziamenti ricevuti con #scuolebelle, i dirigenti ringraziano ma rilanciano: uno su tre non aveva richiesto quel tipo di interventi e sette su dieci dichiarano che la propria scuola aveva bisogno di interventi ben più urgenti”.

“Vorremmo poter condividere l’ottimismo del ministero dell’Istruzione quando afferma che con l’anagrafe ‘conosciamo le condizioni di ogni edificio scolastico’ e che in quattro anni tutte le scuole saranno sicure. In realtà l’anagrafe dell’edilizia scolastica, come dimostriamo oggi, presenta dati, per una parte dei comuni e delle regioni, ancora approssimativi, non aggiornati, poco chiari. Meglio evitare toni rassicuranti sulla sua reale efficacia e sullo stato delle scuole italiane”

La situazione, in alcuni casi, è anche peggiorata rispetto allo scorso anno: se nel rapporto 2014 (erano stati monitorati 213 edifici in 14 regioni) era stata registrata la mancanza di carta igienica nel 40% dei bagni e di sapone nel 44% dei casi, quest’anno (101 scuole monitorate in 13 regioni) le cifre aumentano a 42% per quanto riguarda la carta igienica e 53% per il sapone. L’unico dato in controtendenza rispetto allo scorso anno è quello degli incidenti accorsi a studenti e personali scolastico: ce ne sono stati 426 in meno. In calo (-49) anche gli interventi del 118 che si sono fermati a 45 e anche i trasferimenti in ospedale che sono passati da 53 a 40.

Ma guardando ad altri aspetti la situazione non è buona. Il 73% delle scuole monitorate è situato in zona a rischio sismico, il 14% in zona a rischio idrogeologico, il 4% in zona a rischio industriale, il 5% a rischio vulcanico, il 5% in zona a elevato inquinamento acustico. Il 40% degli edifici scolastici non sa cosa sia la manutenzione: il 21% presenta lesioni strutturali serie e pericolose.  Il 15% delle aule mostra visibili segni di fatiscenza. Rotti o inutilizzabili il 20% dei banchi e il 18% delle sedie. E ancora: un quinto de cortili scolastici in realtà è semplicemente un deposito merci di varia natura ed ha una recinzione pericolante.

Le scale di sicurezza mancano in una scuola su quattro, le vetrate non sono a norma in due casi su tre, le porte con apertura antipanico mancano nel 74% delle aule, nell’89% dei bagni, nel 65% delle aule computer, nel 54% dei laboratori, nel 47% delle mense e nel 37% delle palestre e anche nel 15% dei cortili dove sarebbero obbligatorie per legge.  In più di una scuola su quattro, l'impianto elettrico è completamente o parzialmente inadeguato. Ma non solo. Bullismo, vandalismo e criminalità mostrano un trend in aumento.

Il M5s ha presentato al ministro Giannini un’interrogazione parlamentare per chiedere chiarimenti sui dati che riguardano l’edilizia scolastica. “Il Governo e il Miur continuano a fare tante chiacchiere ma zero fatti” sulla questione: “i 905 milioni del cosiddetto piano BEI, per interventi di edilizia scolastica, sono bloccati perché si aspetta ancora il decreto attuativo che consenta la stipula dei mutui. Stesso problema per l”8×1000 all’edilizia scolastica: i comuni hanno presentato domanda già da tempo ma la presidenza del Consiglio dei Ministri non ha firmato i decreti di ripartizione”.

17 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views