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Scuole a rischio, i dati della vergogna: 24mila istituti cadono a pezzi

I dati del Censis: il 15% degli istituti scolastici italiani è stato costruito prima del 1945. Ventiquattromila scuole su 41mila hanno seri problemi agli impianti idrici, elettrici e termici. Intanto si attendono le misure promesse dal premier Matteo Renzi sull’edilizia di settore.
A cura di Redazione
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Ci sono almeno 24mila istituti scolastici italiani fuori legge. Ovvero con impianti fuori uso, con problemi strutturali, bisognosi di ristrutturazioni. L'Italia ha di 30% di edifici scolastici costruiti tra il 1945 e il 1960. I dati, drammatici, sono del Censis, emersi a fronte di uno studio messo a punto nell'ambito del quinto ‘Diario della transizione'. Insufficiente manutenzione, seri problemi strutturali sopratutto per quel che concerne gli impianti elettrici, idraulici e termici: ad esempio in 24 mila scuole su un totale di 41 mila, ci sono dei problemi: o gli impianti non funzionano proprio o, nel migliore dei casi, sono insufficienti o non a norma. Novemila edifici praticamente sono privi di intonaco e in altri 7.200 sarebbe necessario rifare tetti e coperture. Questi alcuni dei datiLa ricerca rileva inoltre un dato anche questo assai preoccupante: il 15% degli istituti scolastici italiani è stato costruito prima del 1945, un altro 15% tra il 1945 e il 1960, mentre un altro 44% risale all'epoca 1961-1980. Quindi, sottolinea il Censis, solo un quarto degli stabili è stato realizzato dopo il 1980.

Le promesse di Matteo Renzi sulla manutenzione scolastica

Il 19 maggio scorso il presidente del Consiglio Matteo Renzi, a proposito della questione scuola si era pronunciato con ottimismo: “Settimana chiave per scuola. Abbiamo sbloccato patto di stabilità, come promesso. Venerdì risposte sindaci, poi cantieri”. Così aveva detto il presidente del Consiglio, preannunciando che entro la fine di questa settimana i 4mila sindaci che avevano aderito alla chiamata di Palazzo Chigi a presentare la documentazione necessaria per poter far ripartire i lavori nelle scuole avrebbero ricevuto notizie. "Si tratta di 3,5 miliardi di interventi di ristrutturazione degli edifici scolatici – aveva spiegato Renzi – da spendere subito".

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