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Scuole chiuse anche dopo il 3 aprile. Azzolina conferma: “Ci sarà proroga, salute è prioritaria”

La chiusura delle scuole verrà prorogata anche dopo il 3 aprile. A confermarlo è il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina: “Sicuramente ci sarà una proroga, si andrà oltre la data del 3 aprile. L’obiettivo è garantire che gli studenti ritornino a scuola quando sarà stra-sicuro che possano tornare. La salute è prioritaria”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Le scuole resteranno chiuse anche dopo il 3 aprile. Lo aveva annunciato negli scorsi giorni il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Lo aveva ribadito subito dopo il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina. E ora è la stessa titolare del Miur a confermare che le scuole rimarranno chiuse anche dopo il 3 aprile per l’emergenza Coronavirus. Intervenendo a La Vita in diretta, su Rai 1, spiega: “Sicuramente ci sarà una proroga, si andrà oltre la data del 3 aprile. L’obiettivo è garantire che gli studenti ritornino a scuola quando sarà stra-certo e stra-sicuro che possano tornare. La salute è prioritaria”.

Non ci saranno lezioni a distanza in estate, precisa però Azzolina smentendo una voce circolata negli scorsi giorni: “Le notizie sulla didattica a distanza a luglio non hanno alcun fondamento: significherebbe dire che il personale della scuola non sta lavorando e non è così. Se la didattica a distanza funziona come sta funzionando non c’è alcun motivo per andare a luglio o agosto: le strutture scolastiche non sono idonee tra l'altro. Se ci sarà necessità lo si farà in un secondo momento. Scenari troppo oltre sono irresponsabili, bisogna guardare gli scenari attuali e poi assumere decisioni”.

Sulla didattica a distanza, Azzolina aggiunge: “Non è solo trasmettere conoscenze, gli insegnanti sono punti di riferimento eccezionali, stanno facendo un lavoro titanico, gli insegnanti stanno vicini agli studenti dando loro conforto". Gli studenti che dovessero essere rimandati potranno “recuperare gli apprendimenti, laddove fosse necessario. Sono decisioni che stiamo vagliando sulla base di quando e se si tornerà a scuola. Esiste l'autonomia scolastica, i docenti conoscono molto i loro studenti. Il percorso di uno studente è lungo, se parliamo dei maturandi è iniziato 5 anni fa, gli apprendimenti degli studenti i docenti sanno valutarli”, conclude il ministro dell’Istruzione.

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