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Scuole a rischio caos: protestano i bidelli e il personale Ata

Non ci sono solo gli insegnanti, i presidi e gli studenti a protestare nelle scuole, ma anche gli addetti alle pulizie, gli assistenti amministrativi, tecnici e ausiliari. Sono 24mila i lavoratori che oggi si mobilitano in tutta Italia in presidi organizzati.
A cura di S. P.
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Una delle emergenze che il nuovo Governo guidato da Matteo Renzi e il ministro di Viale Trastevere Stefania Giannini dovranno affrontare è quella relativa alla situazione (e alla mobilitazione) degli addetti alle pulizie delle scuole. Da giorni sono infatti a rischio la pulizie di molte scuole e l’assistenza agli alunni, in particolare quelli disabili. Va in scena la protesta degli addetti delle pulizie: si tratta di una protesta nazionale che ha portato alla mobilitazione di circa 24mila tra lavoratori e lavoratrici. I lavoratori si mobiliteranno in presidi organizzati davanti alle sedi di Regioni, Province, Comuni e Prefetture. A organizzare la manifestazione di oggi sono i sindacati di categoria Cisl, Cgil e Uil, e la vertenza è per il mantenimento dei livelli di occupazione e di reddito a rischio da questo sabato, primo marzo, con la scadenza della proroga delle condizioni degli appalti di pulizia. Gli stanziamenti per la pulizia sono scesi dai 600 milioni del 2011 ai 280 attuali. Sul piede di guerra, oltre agli addetti alle pulizie, anche il personale Ata, gli assistenti amministrativi, tecnici e ausiliari.

Minaccia per la salute degli studenti – Con la protesta degli addetti alle pulizie c’è il rischio caos nelle scuole, che diventano una minaccia per la salute dei ragazzi: “Un problema sempre più di ordine sociale – denuncia il segretario generale aggiunto della Fisascat Cisl, Giovanni Pirulli – I tagli lineari che hanno riguardato i servizi di pulizia nelle scuole hanno pesanti ripercussioni sia sull’occupazione, drasticamente ridotta, che sulla salute dei bambini e dei ragazzi”. “Una situazione di una gravità inaudita che richiede un intervento immediato del nuovo Governo – così il segretario generale della categoria Pierangelo Raineri – Intanto chiediamo una soluzione che proroghi il tempo necessario per ripristinare il tavolo governativo previsto dalla stessa Legge di Stabilità e finalizzato ad individuare una soluzione definitiva”.

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