video suggerito
video suggerito

Scuola, tutti vogliono il tempo pieno

Sono arrivate in questi giorni le risposte del Ministero dell’Istruzione alle domande di iscrizione per il nuovo anno. Dai dati emerge come il tempo prolungato (fino al pomeriggio) sia la prima scelta per molte famiglie italiane. Ma alcune rimarranno deluse.
A cura di Biagio Chiariello
30 CONDIVISIONI
Immagine

Aumentano gli alunni che chiedono di iscriversi al tempo pieno o prolungato nella scuola elementare. Le nuove richieste sfondano il testo delle 196 mila unità in relazione alla prima elementare negli istituti statali. E' quanto emerge dati messi a disposizione dal ministero dell'Istruzione dopo la chiusura delle iscrizioni, lo scorso 28 febbraio, e riportati da Repubblica. Almeno 38 famiglie su 100, per le elementari, hanno segnato la casella delle 40 ore di lezione settimanali: mattinata di studio, pausa pranzo e pomeriggio di attività didattiche meno impegnative per gli scolari. Per chi lavora, infatti, tenere il proprio bambino a scuola almeno fino alle 16/16.30 è una vera e propria manna dal cielo. Proprio per questo le domande di iscrizione hanno affollato tutte le città italiane soprattutto quelle scuole che garantiscono questo servizio.

Il problema è che  quest'anno sono soltanto 176mila i piccoli alunni delle statali che possono frequentare la prima elementare a tempo pieno. Se quindi l'organico dovesse essere confermato almeno 20mila famiglie rimarranno deluse. C'è, inoltre, da mettere in conto che le richieste di tempo pieno sono probabilmente superiori a quel 38/100. Perché l'opzione era presente soltanto nelle scuole dove funzionano già alcune classi di 40 ore settimanali. In quelle in cui questa modalità non è stata attivata non è possibile sceglierla. E se una famiglia ha iscritto il proprio figlio in una scuola elementare dove manca del tutto il tempo pieno dovrà accontentarsi di 30 o 27 ore a settimana di lezione. Qualche criticità è già emersa nelle elementari statali di Milano: "I posti assegnati dal ministero per le scuole della nostra provincia non bastano", denuncia al Corsera, Caterina Spina, segretaria della Cgil Scuola. "Le risorse assegnate non ci consentono di creare più classi a tempo pieno rispetto a quelle che escono. Tante erano, tante saranno. E poiché gli alunni sono più numerosi alcuni frequenteranno con l'orario normale" dice Giuseppe Petralia, direttore dell'Ufficio Scolastico di Milano. Non è tutto. Secondo la Cgil le classi saranno più numerose: "La media provinciale è di 21,46 alunni, ma ci saranno più prime da 26 e 27".

30 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views