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Scuola, tra i 10 e i 16 milioni di bambini rischiano di non tornarci più

La crisi economica scatenata dalla pandemia e le politiche attuate hanno effetti devastanti sull’istruzione dei più giovani. Save the Children ha analizzato le condizioni di milioni di bambini sparsi in 48 Paesi del mondo. Si prevede che nel 2030 il 20% dei giovani tra i 14 e i 24 anni e il 30% degli adulti non saranno in grado di leggere. Anche l’Italia è in pericolo.
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Tra i 10 e i 16 milioni di bambini rischiano di non avere più la possibilità di studiare il loro passato, comprendere il loro presente e immaginare il loro futuro. A dirlo è Save the Children. "L'istruzione è l'arma più potente per cambiare il mondo" diceva Nelson Mandela e oggi questo mondo è a rischio. Il numero dei bambini il cui apprendimento è peggiorato potrebbe aumentare di altri 72 milioni. La crisi climatica, la pandemia, gli sfollamenti, gli attacchi alle scuole e la mancanza di connessione digitale stanno negando il diritto all'educazione in 48 Paesi. Prima dell'era covid già 258 milioni di bambini in tutto il mondo – un sesto della popolazione totale in età scolare – non avevano accesso all’istruzione. Le conseguenze economiche della pandemia hanno poi costretto i più piccoli a lavorare per aiutare le loro famiglie o a sposarsi precocemente.

Anche l'Italia è in pericolo

Gli studenti italiani – dopo un anno e mezzo di didattica a distanza – pagano le conseguenze e il risultato è drammatico. È stata registrata, infatti, una grave perdita di apprendimento. Secondo Save the Children il rischio di negare il diritto all'istruzione non è passato. A causa delle misure di sicurezza anti-covid, sono milioni i bambini che ancora oggi sono impossibilitati ad andare a scuola. Le analisi contenute nel nuovo rapporto “Build Forward Better”  – lanciato dall'organizzazione alla vigilia di un tentativo di ripresa delle lezioni in molti Paesi – evidenziano come l'impatto economico della pandemia e le diverse politiche attuate abbiano condizionato drasticamente il futuro delle prossime generazioni. La percentuale degli studenti che non raggiungono livelli sufficienti in italiano, matematica e inglese – alla fine del percorso di istruzione – è aumentata dal 7 al 9,5% su base nazionale.

Differenze tra nord e sud dell'Italia

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Il prezzo più alto lo pagano gli studenti dell'ultimo anno delle superiori. Al Nord, i "diplomandi" che soffrono di un calo di competenze a causa di un numero maggiore di settimane in dad sono il 2,6%. La percentuale si alza spostandosi verso sud. Al Centro sono l'8,8% e nel Mezzogiorno il 14,8% (oltre 1 studente su 7).

Differenze tra i Paesi ad alto reddito e quelli a basso reddito

Si prevede che nel 2030 il 20% dei giovani tra i 14 e i 24 anni e il 30% degli adulti non saranno in grado di leggere. I Paesi dove il rischio è considerato estremo sono la Repubblica Democratica del Congo, Nigeria, Somalia, Afghanistan, Sud Sudan, Sudan, Mali e Libia, seguiti da Siria e Yemen. Più della metà dei 720 milioni di studenti delle scuole elementari – ovvero circa 382 milioni – hanno un livello d'istruzione basso, non vanno a scuola o sono al di sotto del livello minimo di competenza nella lettura.

Differenze di genere

Essere maschio o femmina fa ancora la differenza in alcune parti del mondo. Bambine e ragazze sono spesso quelle più danneggiate. Questo limita la loro emancipazione sociale e sottolinea ancora di più la disparità con i loro coetanei. Sono infatti 9 milioni le bambine che dovrebbero frequentare la scuola primaria rispetto ai 3 milioni di bambini.

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