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Scuola, tornano gli ispettori. Obiettivo: valutare punti di forza e di criticità

Il Miur ha emanato una direttiva che definisce i “criteri per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione”, perché ogni scuola possa compiere “un’autentica autoanalisi dei propri punti di forza e di criticità alla luce di dati comparabili”.
A cura di B. C.
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“Dirigenti tecnici ed esperti” saranno inviati dal prossimo anno nelle scuole per valutarne la qualità come previsto dal piano del Governo Renzi della Buona Scuola. Lo scrive oggi il Corriere della Sera, sottolineando come il Ministero dell’Istruzione abbia emanato una direttiva che definisce i “criteri per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione”, così che tutti gli istituti possano compiere “un’autentica autoanalisi dei propri punti di forza e di criticità alla luce di dati comparabili”. Secondo il documento quindi, dal prossimo anno scolastico sarà prevista “la valutazione esterna delle scuole” che prevede “visite di nuclei di valutazione costituiti da dirigenti tecnici che ne assumono il coordinamento” e da esperti imparziali e terzi, gli ispettori dunque.

 Entro 60 giorni si sapranno le modalità di selezione, costituzione e formazione degli elenchi degli esperti che parteciperanno alla valutazione. Non solo. Nel triennio 2015-2016-2017 verranno fatte delle rilevazioni nazionali sull’apprendimento degli studenti per il miglioramento delle scuole ma anche per la partecipazione alle indagini internazionali. A gestire il tutto sarà sempre l’istituto Invalsi che dall’ottobre 2015 annualmente redigerà un rapporto sul sistema scolastico italiano.

L’obiettivo è capire il valore delle scuole anche in base alle diverse realtà territoriali, per “individuare le aree critiche e di eccellenza del sistema educativo del nostro Paese sulla base di espliciti indicatori di efficienza ed efficacia”. Quanto prima i vari istituti dovranno  preparare un rapporto di autovalutazione con la pianificazione di obiettivi di miglioramento e dall’anno scolastico 2015-2016. “Ma con quali soldi riusciranno a fare tutto ciò?”, si chiede Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda Insegnanti: “In Francia ci sono ancora gli ispettori, in Italia sono stati tolti nel ‘74. Oggi vogliono farli tornare, ma con quali soldi si paga la loro formazione e il loro lavoro?”.

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