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Scuola, stop ad assunzioni per anzianità: i docenti saranno scelti “per competenze”

La “rivoluzione” è il frutto di un accordo siglato tra ministero dell’Istruzione e sindacati, partirà dal 18 luglio e andrà completata entro il 15 settembre 2016. Ogni dirigente sceglierà le quattro caratteristiche che l’insegnante di cui l’istituto ha bisogno deve avere e assumerà il docente che le possiederà.
A cura di Redazione
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Da quest'anno niente più docenti assunti per anzianità – cioè punteggio accumulato – ma scelti in base alle competenze. La "rivoluzione" è il frutto di un accordo siglato tra ministero dell'Istruzione e sindacati e partirà il 18 luglio. Un'intesa che definisce paletti e condizioni per la "chiamata diretta" degli insegnanti da parte dei dirigenti scolastici, che è uno dei capisaldi della riforma della Buona scuola.

Sostanzialmente, sarà ogni singola scuola a scegliere i docenti, verificando, in base al proprio progetto formativo, se questi rispondano a quattro criteri su venti che il ministero fornirà nei prossimi giorni. Cade, dunque, la vecchia prassi, che vedeva gli insegnanti più in alto nelle graduatorie delle proprie classi di concorso in grado di scegliere la scuola da quelle che risultavano libere negli elenchi dell'Ufficio scolastico regionale.

La nuova operazione partirà dal 18 luglio, e andrà completata entro il 15 settembre 2016. Ogni dirigente sceglierà le quattro caratteristiche che l'insegnante di cui l'istituto ha bisogno deve avere e assumerà il docente che le possiederà. Nel caso in cui non ci sia nessuno che risponda a tutti i requisiti, sarà possibile scendere a tre caratteristiche soddisfatte. In caso di due insegnanti a parimerito, entrerà in ruolo quello con maggiore punteggio. Per i tecnici del Miur, riporta Repubblica, l'introduzione di questo meccanismo è "una rivoluzione che cambierà davvero la scuola italian. Non recluteremo sempre l’insegnante migliore per ogni istituto, ma sicuramente quello più adatto". Dal ministero, tra l'altro, ci tengono a sottolineare che più che di chiamata diretta si tratta di "chiamata per competenze".

Come funziona la "chiamata per competenze"

Sul sito di ogni istituto verranno pubblicate le quattro competenze richieste per ogni cattedra. Dal 18 luglio in poi i docenti potranno rispondere a questa "chiamata", compilando il suo curriculum su un modulo che il Miur metterà online e cercando la scuola che abbia bisogno delle sue competenze – una ricercha che potrà, probabilmente, essere fatta anche sul sito dell'Ufficio scolastico della regione di riferimento. I moduli per i cv degli insegnanti saranno disponibili dal 18 luglio, poi entro il 31 agosto una quota tra gli 80 mila e i 100 mila docenti sarà scelta seguendo questo meccanismo. Si tratterà di coloro che sono stati assunti la scorsa estate in fase B e C della Buona scuola che hanno chiesto di cambiare sede di servizio, e di coloro che risulteranno vincitori del concorso 2016/2017.

Quando tutta la procedura sarà ultimata, per gli insegnanti rimasti senza assegnazione l'Ufficio scolastico si incaricherà di provvedere a una sede. Secondo il sottosegretario al Miur, Davide Faraone, si tratta di "una svolta epocale e devo dare atto ai sindacati di aver avuto uno spirito costruttivo. Con l’accordo consentiremo agli istituti di scegliere in autonomia gli insegnanti di cui hanno bisogno ed eviteremo una deregulation selvaggia. Per la prima volta le scuole decideranno di quali insegnanti hanno bisogno per portare avanti il loro piano formativo e questi ultimi non saranno selezionati in base all’anzianità, ma per il loro profilo professionale che hanno costruito in anni di studio e lavoro. Ogni istituzione scolastica, e sarà la prima volta, non vedrà assegnati i docenti in base a meccanismi burocratici". In una nota congiunta i segretari di Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola e Snals-Confsal, rispettivamente Mimmo Pantaleo, Lena Gissi, Pino Turi e Marco Paolo Nigi, invece, hanno dichiarato che quello che sta per avviarsi è un percorso "che ha valorizzato ancora una volta il ruolo della contrattazione nell'affrontare e superare le più evidenti criticità della legge 107/2015, a partire dalla chiamata diretta".

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