Scuola, sempre più probabile il ritorno in classe a settembre: cosa cambia per esami e lezioni
Il ritorno in classe, per gli studenti italiani, si allontana sempre più. E l’ipotesi di una ripresa delle elezioni in aula a settembre è ormai quasi certa. Non solo per quanto affermato da Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, che ha invitato il governo a non riaprire le scuole prima di settembre. Ma anche per una conferma arrivata da un provvedimento del ministero dell’Istruzione, che ha prorogato al 31 luglio il termine per l’acquisto di pc e webcam – utili per la didattica online – attraverso il bonus da 500 euro per i docenti.
La proroga della card e la didattica a distanza
Il Sole 24 Ore riporta la notizia della proroga dal 31 marzo al 31 luglio del termine entro cui i docenti potranno spendere i 500 euro della card. Con cui si possono acquistare anche pc, webcam, microfoni e altri strumenti utili per le lezioni online. La proroga è dovuta sicuramente alle difficoltà di effettuare alcuni acquisti in questo periodo di emergenza Coronavirus, ma il nuovo termine è decisamente lontano nel tempo. Non una proroga di un mese, quindi, ma ben più lunga, permettendo così ai docenti di spendere questo bonus anche più avanti, in piena estate, magari per proseguire con le lezioni a distanza.
La decisione finale sul rinvio del rientro in classe, comunque, spetterà al ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina. E si dovrà aspettare ancora qualche settimana prima di avere un provvedimento ufficiale in tal senso. La data chiave è quella del 18 maggio: o si torna in classe entro quel giorno o si rinvia tutto a settembre. E proprio questa seconda ipotesi diventa ogni giorno più probabile, con conseguenze anche sugli esami di terza media e di maturità.
Cosa succede per le scuole se si ritorna in aula a settembre
In caso di ritorno in classe direttamente a settembre la prima certezza è quella che non ci saranno bocciati, ma gli studenti dovranno partecipare a dei corsi di recupero a inizio settembre. Poi ci sono le novità per gli esami. Per quelli di terza media c’è una cancellazione delle prove classiche, con la sostituzione con una valutazione finale effettuata da parte del consiglio di classe, anche sulla base di un elaborato (una tesina) presentata dagli studenti. Per la maturità, invece, si cambia completamente la forma: in casi di mancato ritorno in classe a maggio, infatti, verranno eliminate le prove scritte (sia quella di italiano che la seconda). La valutazione finale si terrà solo sulla base di un esame orale, un “unico colloquio” su tutte le materie che si svolgerebbe online.