Scuola: record di iscritti agli istituti agrari, alberghiero il secondo più scelto

Complessivamente sono 537.242 gli studenti che si sono iscritti al primo anno delle superiori e di questi oltre 267.534 (il 49.8 per cento) hanno scelto un indirizzo liceale, con un incremento rispetto allo scorso anno. Più di 165.000 ragazzi hanno invece scelto un Istituto tecnico, pari al 30,8 per cento del totale nazionale, mentre gli Istituti professionali raccolgono il 19,4 per cento delle iscrizioni pari a oltre 104.000 studenti. Sono gli istituti agrari, con un aumento record del 12 per cento, quelli che fanno segnare il maggior incremento di iscritti per il 2015, e contemporaneamente tendenze positive si riscontrano per tutti gli indirizzi legati ad ambiente, alimentazione e turismo. Secondo quanto emerge da uno studio presentato con l’inizio dell’anno scolastico alla prima Summer School sul Made in Italy, promossa da Coldiretti Giovani Impresa in collaborazione con l’Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare, la crisi sta infatti ridisegnando le figure professionali del futuro. Crollano gli iscritti agli istituti tecnici di amministrazione, finanza e marketing che sono scelti quest’anno da appena 45531 giovani con un calo del 4 per cento rispetto allo scorso anno e per la prima volta c’è il sorpasso dagli studenti che hanno optato per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera. Sono stati ben 48867, in aumento del 5 per cento.

Per italiani cuoco e agricoltore professioni con possibilità di lavoro

Tra i tecnici – rileva la Coldiretti – calano pesantemente le iscrizioni all’indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing e volano invece quelle all’alberghiero ed enogastronomia che raggiunge ben il 9,3 per cento delle iscrizioni sul totale nazionale e si posiziona al secondo posto, dopo il liceo scientifico, fra i più richiesti. Anche secondo un sondaggio Coldiretti/Ixè il 54 per cento dei giovani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (21 per cento) o fare l’impiegato in banca (13 per cento). Il 50 per cento degli italiani ritengono inoltre che cuoco e agricoltore siano le professioni con la maggiore possibilità di lavoro. Solo l’11 per cento, invece, ritiene che l’operaio possa avere sbocchi occupazionali.