Scuola: ragazze più brave dei loro coetanei, ma deboli in matematica
Le ragazze a scuola sono più brave dei loro colleghi maschi ma l’obiettivo di diventare ingegnere, tecnico delle costruzioni, programmatore o esperto informatico in Italia resta una cosa da uomini. Questo perché, anche se più preparate, le donne restano “deboli” in matematica e scienze, soprattutto per mancanza di fiducia nelle proprie capacità. È quanto emerge dal rapporto Ocse sull’uguaglianza nella scuola. Secondo questi dati, solo il 5% delle ragazzine di quindici anni si aspetta di lavorare in uno di questi ambiti nel futuro, mentre tra i maschi la percentuale supera il 20%. A scuola le donne hanno risultati migliori dei loro coetanei e in Italia, in particolare, il gap tra il risultato medio generale delle ragazze e dei ragazzi è di 18 punti, secondo i dati Pisa 2012. Questo però se, appunto, non si considera la matematica. In questo caso, infatti, la situazione si inverte: la percentuale di top performer è nettamente più elevata tra i maschi che tra le femmine, con un gap di 5 punti percentuali, il sesto più ampio tra i Paesi Ocse.
Le ragazze sono più brave ma provano ansia per la matematica – Una differenza che secondo l’Ocse “non ha alcuna motivazione innata”, come prova il fatto che ci sono Paesi in cui le donne hanno risultati uguali o migliori dei coetanei maschi in matematica. La spiegazione sta piuttosto nelle sensazioni sulle proprie abilità degli studenti. Le ragazze, insomma, credono meno nelle proprie capacità in matematica e scienze e sono afflitte da una maggiore ansia per la matematica. Nell’insieme dei Paesi Ocse, le alunne che dicono di non essere brave in matematica sono il 50% mentre i ragazzi sono il 37%, quelle invece che ritengono di imparare in fretta in questa materia sono il 45%, contro il quasi 60% dei maschi. “Questi dati suggeriscono – conclude lo studio – che le disparità di genere in fiducia, motivazione e autostima sono più pervasive e fermamente radicate di quelle nei risultati”.