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Scuola in 4 anni dal 2017. Come funziona e cosa cambia col progetto del Miur

Il decreto che sta per firmare il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini prevede la sperimentazione di un percorso di studi superiore che durerà 4 anni. Si dovranno quindi recuperare le circa mille ore del quinto anno. Restano però domande aperte e dubbi, specialmente dei sindacati.
A cura di Biagio Chiariello
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La sperimentazione dovrebbe cominciare a breve: 60 prime classi di liceo o istituto tecnico avranno la durata di 4 anni, non più di cinque, come già succede in altri Paesi europei (come Spagna, Francia e Inghilterra). La notizia è anticipata dal Corriere della Sera, che evidenzia come il programma da svolgere da svolgere sarà sempre lo stesso, ma gli studenti dovranno fare 200 ore di alternanza scuola/lavoro, imparare una lingua straniera (magari studiandole all’estero), e partecipare a progetti per la valorizzazione delle eccellenze. Le scuole superiori secondarie verranno selezionate attraverso un bando di gara che dovrebbe essere pronto entro la fine di dicembre e pubblicato ufficialmente a settembre 2017. L’obiettivo principale sarà sicuramente quello di garantire la qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento pur nella consapevolezza che si tratterà di recuperare, nell’arco dei 4 anni, circa un migliaio di ore che riguardano il quinto anno. Per il liceo scientifico si parla di 990 ore, per il classico di 1.023 e per l’artistico di 1.155 circa. Ogni classe non potrà ospitare più di 25 e meno di 15 alunni.

I punti chiave del nuovo liceo sono contenuti nel decreto che il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini si appresta a firmare. Rispondendo a un bando, gli istituti interessati dovranno presentare i progetti per completare entro il quarto anno il programma tradizionalmente svolto in un quinquennio. Il decreto ministeriale non offre soluzioni in tal senso, ma si propone di premiare i progetti più validi e interessanti. Tuttavia l’idea non sembra convincere molto i sindacati, forti anche delle precedenti sperimentazioni del liceo in 4 anni non sempre andate a buon fine: in diversi casi i progetti sono stati respinti dal Miur perché considerati troppo “pesanti” e dagli standard ancora bassi.

Ma le domande che si pongono le parti sociali sono ovviamente diverse, ma più o meno sono tutte convogliabili in una: è possibile che la qualità dell’insegnamento resti buona con un taglio simile? Il Corriere della Sera ha provato a chiedere a Salvatore Giuliano, Preside dell’Itis Majorana di Brindisi che dal 2013 sperimenta il liceo scientifico in 4 anni. “Si lavora in modo diverso – ha spiegato -, si cambia il metodo, bisogna innovare e sfruttare le nuove tecnologie: si lavora tutti diversamente, studenti e docenti, e i risultati ci sono”. L’orario più lungo, il sabato si va a scuola, classi capovolte, lezioni flessibili, laboratori, uso intelligente della tecnologia: “Ma il liceo di 4 anni è un punto di arrivo — avverte Giuliano —: non si può immaginare una rivoluzione simile senza che la scuola sia pronta e non abbia già attivato metodi innovativi, non ci si improvvisa dall’oggi al domani, il Miur ne tenga conto”.

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