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Scuola, il ministro Bianchi: “In classe tutti con la mascherina, seguiamo le regole che ci sono”

Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, a Fanpage.it alla vigilia dell’inizio dell’anno scolastico e della riapertura della scuola: “Il protocollo di sicurezza richiede a tutti la mascherina. La proposta di togliere le mascherine laddove sono tutti vaccinati è già presente nel decreto legge 111 del 6 agosto: è una prospettiva verso cui dobbiamo andare. Obbligo vaccinale? La scuola ha aperto la via”.
A cura di Ida Artiaco
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"In classe si tornerà con la mascherina. Mi aspetto tantissimo dal nuovo anno scolastico. L'obbligo vaccinale? È uno strumento che abbiamo per garantire la sicurezza di tutti, ma intanto seguiamo le regole che già abbiamo". Così il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, in una intervista a Fanpage.it alla vigilia del rientro a scuola degli studenti italiani, ancora alle prese con le misure anti Covid: dall'uso delle mascherine al Green pass per docenti e personale, passando per le classi affollate, ecco cosa aspettarsi dall'anno scolastico 2021/2022 alle porte.

Ministro Bianchi, si è parlato tanto di obbligo vaccinale per docenti e personale scolastico negli ultimi giorni. Crede che questo provvedimento possa esteso anche al resto degli italiani?

"La scuola ancora una volta ha aperto la via. Noi abbiamo già il 92% del personale scolastico che si è vaccinato. E abbiamo anche un indice molto alto per i ragazzi, che con grande entusiasmo hanno accolto l'invito del Presidente della Repubblica. E tutto il resto del Paese sta seguendo. Noi abbiamo come governo anche questa opzione, quella dell'obbligo, come strumento per mettere in sicurezza tutti. Ma intanto seguiamo le norme che abbiamo e che tutto il Paese sta già osservando".

Dal 13 settembre sarà disponibile la piattaforma per il controllo del Green pass dei docenti. Come funzionerà e in cosa faciliterà le procedure di ingresso?

"Ho appena visto un bellissimo video che illustra ai presidi come fare. Sarà molto semplice. Il preside o un suo delegato avrà tutte le mattine, aprendo il computer, la possibilità cliccando di andare sul numero identificativo dell'istituto e sul numero identificativo del preside, quindi tutto garantito, con la lista dei docenti e del personale che quel giorno saranno presenti. E accanto ad ognuno ci sarà una lucetta verde o una lucetta rossa senza spiegare perché e senza accumulare dati. È un lavoro straordinario che è stato fatto insieme al Ministero della Salute e al Garante della Privacy. È un modo per garantire la sicurezza ma al contempo anche di mantenere la riservatezza di tutti. Non ci saranno code, non ci saranno file, ma il preside saprà esattamente cosa fare".

Questione mascherine. Nel Protocollo sicurezza è specificato che laddove la distanza raccomandata – un metro tra i banchi e 2 tra banchi e cattedra – non può essere rispettata ci sarà obbligo di mascherina per tutti. Come funziona per le classi in cui sono tutti vaccinati?

"Il protocollo di sicurezza richiede a tutti la mascherina. La proposta di togliere le mascherine laddove sono tutti vaccinati è già presente nel decreto legge 111 del 6 agosto dove era chiarissimo e veniva detto che in questo caso, che era stato indicato come la prospettiva di una nuova normalità verso cui andare, ci sarebbe stato un protocollo con il Ministero della Salute e con il Garante della Privacy. Quindi è una prospettiva verso cui dobbiamo andare, che comunque anche in questo caso sarà tutelata e garantita sia nella tutela dei diritti delle singole persone sia per la sicurezza di tutti".

Cosa risponde a chi stanno frenando sulla sua proposta di eliminare la mascherina nelle classi in cui tutti siano vaccinati? A tal proposito, che dati avete sugli under 18 vaccinati?

"Noi diciamo che siamo ben consci tutti, nel governo, che siamo ancora in una fase pandemica, che occorre avere il massimo di attenzione e che bisogna essere attenti alle norme attuali, che dicono la mascherina. Al tempo stesso, abbiamo dei dati molto incoraggianti per quanto riguarda i ragazzi e che ci dicono che i due terzi si sono vaccinati con grande risposta soprattutto di quelli fra i 16 e i 19 anni, dove quasi il 70 per cento si è vaccinato. Sono quelli più in movimento e delle classi più numerose. Stiamo seguendo questo insieme con il generale Figliuolo".

Ci conferma che per quanto riguarda la quarantena sarà di una sola settimana per i vaccinati? O si sta pensando di toglierla come succede in altri paesi europei, in primis la Francia?

"Noi ci muoviamo su tutte queste cose su indicazione delle autorità sanitarie, quindi Istituto superiore di Sanità, il Cts. Sono loro che ci danno le indicazioni. Allo stato attuale ci hanno dato questa indicazione e noi la estendiamo a tutto il mondo della scuola".

In Italia ci sono migliaia di classi pollaio. Problema che con la pandemia non sarà superato. Come garantire il rispetto delle misure di sicurezza anti Covid in questo contesto ed evitare il rischio focolai?

"Mi permetta di stigmatizzare questa terminologia molto offensiva nei confronti di tutti i ragazzi e dei nostri docenti. Quando noi parliamo di classi affollate nella situazione attuale parliamo della legge del 2009 che dice che le classi devono avere non meno di 15 e non più di 27 alunni. Le classi che hanno più di 27 allievi sono il 2,9% di tutto il totale, concentrate nei grandi istituti delle periferie urbane. Parliamo delle scuole superiori mentre le scuole primarie e secondarie inferiori sono distribuite sul territorio. Nelle situazioni di affollamento, che noi tendiamo a ridurre al minimo e che i nostri uffici scolastici regionali e i presidi hanno voluto ridurre al minimo, abbiamo voluto fare alcuni interventi di grande significatività. Primo: abbiamo messo a disposizione 400 milioni per il personale aggiuntivo che possa esser di grande aiuto in questa fase di coda pandemica. Lì il parametro principale con cui abbiamo distribuito i fondi è stata proprio la numerosità delle classi. Abbiamo aggiunto altri 22,5 milioni proprio dedicati solo a queste classi. Poi abbiamo messo 270 milioni a disposizione degli enti locali, che sono proprietari di questi edifici proprio per affrontare questa fase, e ulteriori 50 milioni. Si tratta di interventi mirati che vanno esattamente ad affrontare il problema in questa fase avendo chiaro che quello della numerosità delle classi e del dimensionamento degli istituti è una delle riforme che ci richiede il Pnrr, cioè il piano europeo. In quel caso affronteremo anche il tema del dimensionamento, cioè del quanto sono grandi gli istituti e della numerosità".

Non crede che bisognerebbe procedere con uno screening mirato che ci dica non solo la percentuale di contagi a livello a scolastico ma anche se questi provvedimenti sono efficaci o meno?

"Lo screening lo fa il generale Figliuolo, che si è concentrato in particolare sulla fascia 6-14 anni che solo parzialmente viene coperta dal vaccino. Sono dati che facciamo un uso molto attento per calibrare le nostre politiche".

Cosa si aspetta da questo nuovo anno scolastico?

"Io mi aspetto tantissimo. Non si tratta soltanto di ripartire, si tratta anche di affrontare quei nodi che sono ormai sul tavolo da tanti anni, che è anche quello di una nuova didattica e di una capacità di avere, e questo è il risultato di quest'anno, tutti i docenti al loro posto fin dall'inizio, fin da quando arrivano gli studenti. Non era mai successo prima. Mi aspetto anche però una grossa riflessione a livello nazionale su che cosa è la scuola per noi, se è un atto dovuto, un pezzo di arredo urbano o se è il centro della nostra comunità. Quindi non soltanto contiamo di uscire dalla pandemia, ma anche di cogliere questa uscita per entrare in nuova fase in cui la scuola torni ad essere il cuore di questo Paese".

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