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Covid 19

Scuola, i presidi: “Chi non si vaccina non può insegnare”

Antonello Giannelli, presidente Associazione nazionale presidi, a Fanpage.it: “Si deve decidere che chi non si vaccina non può insegnare fino a quando non sarà vaccinato. La didattica a distanza non è una opzione per noi, si deve tornare alla presenza, ma senza vaccini e con il distanziamento sarà inevitabile”.
A cura di Ida Artiaco
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"Si deve decidere che chi non si vaccina non può insegnare fino a quando non sarà vaccinato. La didattica a distanza non è una opzione per noi, si deve tornare alla presenza, ma senza vaccini e con il distanziamento sarà inevitabile". A parlare è Antonello Giannelli, presidente dell'Anp (l'Associazione nazionale Presidi) che in una intervista a Fanpage.it ha fatto il punto della situazione sul ritorno in sicurezza degli studenti a scuola il prossimo settembre e tutte le questione legate all'emergenza Covid-19. Per Giannelli, così come per il ministero dell'Istruzione, la priorità è il ritorno alla didattica in presenza. Ma quanto è fattibile?

Dott. Giannelli, eri c'è stato un incontro al Ministero alla presenza dei sindacati, come è andata?

"È stato un incontro tecnico in vista della firma del protocollo d'intesa. Non ci sono state molte novità, il prossimo 27 luglio vedremo il Ministro Bianchi e chiederemo maggiori delucidazioni su cosa si intende fare per ripartire a settembre in sicurezza e soprattutto per riportare tutti gli alunni in presenza. La questione fondamentale resta quella del distanziamento. Se si riesce a superare il vincolo del distanziamento, che necessita della disponibilità di spazi, è un conto, altrimenti il ricorso alla Dad sarà quasi inevitabile".

Come si potrebbe superare, secondo lei, il vincolo del distanziamento?

"Stando a quello che ha detto il Cts, qualora non si potesse mantenere il distanziamento,  si farebbe senza, ovvero tutti con le mascherine ma sarebbe comunque necessaria una certa percentuale di vaccinazione, anche se al momento non è chiaro di quanto debba essere".

Proprio sui vaccini, ci può dare qualche cifra sugli insegnanti che non sono ancora stati vaccinati?

"Non è possibile avere una stima precisa, e le dirò di più: la stima che gira di 200mila persone ancora da vaccinare è sovrastimata. Secondo me sono molti di meno e le spiego anche perché: siccome da una certa data in poi è stato chiuso il canale preferenziale della campagna vaccinale per i dipendenti scolastici, alcune persone non hanno più dovuto dichiarare di appartenere al mondo della scuola. Molti, dunque, sono vaccinati ma non risultano come docenti".

Lei è d'accordo con l'obbligo vaccinale per i docenti?

No, si deve decidere secondo me che chi non si vaccina non può insegnare fino a che non si vaccina. Più che sull'obbligo la metterei sul requisito necessario per stare a contatto con gli studenti. Io comunque penso che si debba fare di tutto per convincere chi è ancora indeciso. Secondo me non c'è ritrosia, è un falso problema. Se si dà modo alle persone di vaccinarsi sono fiduciosi che lo faranno tutti. Qualora ci fossero delle difficoltà si potrà studiare l'idea di una qualche forma di obbligatorietà come dice il Cts".

Nei mesi scorsi ha più volte denunciato anche il problema legato ai mezzi pubblici, che al momento non è ancora stato risolto….

"Riteniamo che i mezzi pubblici debbano essere potenziati, ma credo che da qui a inizio anno scolastico non ce la si faccia. Anche qui il problema resta il distanziamento. Se bus e metro dovranno viaggiare al 50 o al 75 per cento della capienza non ce la faranno a trasportare tutti gli studenti".

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