Scuola, esami di recupero al rush finale per uno studente su quattro
L’anno scolastico 2014-2015 inizierà solo tra qualche giorno (i primi a tornare in classe, l’8 settembre, saranno gli studenti della provincia di Bolzano) ma sono in tanti quelli che sono già tornati a scuola perché costretti a dimostrare di aver saldato i “debiti” che si portano dietro dall’anno concluso a giugno. Debiti che li hanno costretti a studiare durante l’estate e che ora devono superare per poter essere ammessi alla classe successiva. Per non perdere l’anno scolastico l’ultima possibilità degli studenti è, infatti, quella di sostenere degli esami integrativi prima dell’inizio delle lezioni. Più di uno studente su quattro si trova attualmente “in attesa di giudizio”. Ci sono anche i giovani che hanno sostenuto gli esami prima dell’estate, ma sono tanti coloro che si ritrovano a scuola proprio in questi giorni, a poche ore dalla prima campanella del nuovo anno. Ma come si svolgono le prove per recuperare i debiti? Ogni istituto scolastico ha le proprie regole: sono i docenti a decidere se sottoporre gli studenti a un esame orale o scritto, con prove a risposta multipla o aperta, o entrambi.
Sardegna, Lombardia e Toscana le regioni con più rimandati
Per quanto riguarda i numeri, non sono pochi coloro che vengono rimandati ma ben il 25,9% a livello nazionale. L’anno di studi con il maggior numero di debiti scolastici è il secondo delle Superiori, che fa alzare la media al 27,2%, mentre l’indirizzo con il maggior numero di rimandati è quello tecnico (al 29,8%). Dal punto di vista geografico è la Sardegna la regione col più alto numero di rimandati, poi c’è la Lombardia e la Toscana. Stanno meglio, invece, gli studenti della Puglia e l’Umbria. Dei rimandati in media solo uno su 17 viene poi bocciato (il 6% circa). Gli istituti più severi quando si parla di esami di riparazione sono quelli professionali: qui, infatti, non superano la prova per recuperare i debiti il 7.7% dei rimandati, contro il 6% degli istituti tecnici, il 5,6% degli artistici, il 4,6% dei licei.